Giro d’Italia 2017, Messina: ecco le origini storiche della “città dello Stretto”

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Sulle sponde dello Stretto, i greci di Khalkis in Eubea, guidati da Pieriere e Cratemene, fondarono Zancle, così chiamata per la forma di falce dell’ansa portuale; una delle prime colonie greche in Italia; da cui poi sarebbe sorta Messina. La popolazione originaria di Zancle fu conquistata da altri popoli greci, provenienti dalla Messenia; il che spiega perché il nome mtò in Messene, e questo rimase fino a che la città venne occupata dai Mamertini, mercenari campani al soldo di Siracusa. Il Porto di Messina divenne il principale dell’isola e la città, sotto i Romani, una Civitas Foderata, ottenendo molti privilegi nel settore marittimo e commerciale.

MESSINA COPTale importanza subì una battuta d’arresto durante le dominazioni dei Bizantini e degli Arabi. I Normanni, invece, e il conte Ruggero, in particolare, riportarono Messina e il suo porto in auge. La città, in quel periodo, divenne sede del Consolato del Mare, tribunale formato da consoli, liberamente eletti da mercanti e navigiorum primates, che emanava norme e ordinanze per la regolamentazione dei rapporti tra i commercianti, esentando i Messinesi da gabelle, dogane e altri pagamenti per mare e per terra. Nelll’età delle restrizioni feudali, Messina fu sottoposta a un regime aperto, analogo a quello delle Repubbliche Marinare. Nel 1197 si aggiunse la concessione, da parte di Enrico VI, del Porto Franco che consentiva ai Messinesi di importare ed esportare liberamente tutte le merci, senza pagare alcun dazio.

L’attività economica, i floridi commerci e i privilegi goduti inasprirono i rapporti con le altre città siciliane e Palermo fece si che gli Spagnoli riducessero i benefici concessi alla città e al porto. Il Senato messinese, allora, cacciò lo Stratigò spagnolo, alleandosi nel 1674 coi Francesi. Ma il rientro degli Spagnoli coincise con l’abolizione di tutti i privilegi e del Porto Franco. Con i Borboni la città cercò di recuperare i traffici e gli scambi che l’avevano resa florida in passato. Il Porto Franco venne nuovamente istituito nel 1784, esteso a tutta la città e abolito definitivamente nel 1879. Dopo il sisma catastrofico del 1908 che portò notevoli danni e contrazioni alle attività portuali, nel XX secolo ebbe un significativo sviluppo l’attività cantieristica, con l’ubicazione, a Messina, di una basa navale della Marina Militare italiana e del relativo Arsenale.

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