Reggio Emilia, detta la città del Tricolore in quanto qui, nel 1797, fu adottato il vessillo che divenne poi bandiera nazionale, si estende dal fiume Po a Nord, all’Appennino Tosco-Emiliano a Sud, come un lungo rettangolo, occupando una zona in prevalenza pianeggiante, con una campagna densa di coltivazioni con foreste che lasciano il posto alle rocce e ai laghi, formando un paesaggio suggestivo di verde più o meno intenso. Un po di storia. Se le tracce dei primi insediamenti umani nel territorio della provincia di Reggio datano al Paleolitico e testimoniano successive e consistenti influenze etrusche e gallo-celtiche, i primi coloni romani cominciarono ad arrivare nella zona dal 193 a.C. La città romana visse il proprio momento di massima floridezza in epoca imperiale, durante il primo e il secondo secolo dopo Cristo. Subito dopo dovette cominciare, presumibilmente, la decadenza: nel 227 una prima ondata di popolazioni barbariche si abbattè sulla regione e, in seguito, tra un’invasione e l’altr,a infierivano le pestilenze. Nel frattempo anche nel reggiano si stava diffondendo il Cristianesimo. Fu poi la volta di secoli bui, caratterizzati da invasioni di Alarico, degli Eruli di Odoacre, dei Goti di Teodorico e, nel 526, dei Bizantini. Nel 568 fu la volta dei Longobardi, nel 773 della calata dei Franchi, nell’889 degli Ungari. Dopo la pace di Costanza (1183) , il Duecento fu caratterizzato da una guerra civile dei nobili (Scopazzati) contro i popolani (Mazzaperlini), preludio di continue battaglie tra fazioni che avrebbero insanguignato la città. In seguito ci furono le dominazioni di Ghiberto da Correggio, papa Giovanni XXII, Fogliani e Gonzaga. Nel 1371, la città venne venduta, per 50.000 fiorini d’oro, da Feltrino Gonzaga a Barnabè Visconti, per poi cadere nelle mani del parmense Ottobono Terzi e ritornare, nel 1409, definitivamente agli Este fino all’Unità d’Italia. Cosa visitare a Reggio Emilia? a scoperta del centro prenderà il via dalla Sala del Tricolore e dal suo Museo, che ripercorre i fatti storici con cimeli napoleonici e risorgimentali, per continuare nella prospiciente Piazza Prampolini, più nota come Piazza Grande, con la statua del Torrente Crostolo e, attraverso i portici del Broletto, raggiungere la piccola Piazza San Prospero, sede del tradizionale mercato, per proseguire fino a Piazza Fontanesi, un vero e proprio salotto all’aperto circondato da alberi. Su Piazza Grande si affacciano la Cattedrale, il Battistero ed il Palazzo Municipale, su Piazza San Prospero la Basilica dedicata al Santo protettore. Da vedere, poi, la Basilica della Madonna della Ghiara, testimonianza del barocco emiliano, che custodisce preziose opere d’arte, come la Crocifissione del Guercino, oltre ad un ciclo di affreschi sulle figure femminili dell’antico testamento; il rinnovato Palazzo dei Musei che si distingue per le raccolte naturalistiche, di arte e di archeologia; la Galleria Parmeggiani, in particolare per le raccolte sul collezionismo ottocentesco; la Sinagoga; il neoclassico e maestoso Teatro Municipale e la prospiciente Piazza Martiri del 7 Luglio, con la nuova fontana. Ed ancora lo Spazio Gerra e le installazioni di arte contemporanea che caratterizzano i recenti anni: da Fabro a Morris da Sol Lewitt a Mattiacci sino alla stupefacente collezione privata permanente Maramotti che espone opere di inestimabile valore. Palazzo Magnani, la principale sede espositiva cittadina, ospita mostre durante tutto l’anno con particolare predilezione per la fotografia e l’arte moderna. Da non perdere il Centro Internazionale della cultura e della creatività dei bambini e delle bambine “Loris Malaguzzi”. Un occhio alla gastronomia. Tra le prelibatezze della tavola reggiana troviamo i cappelletti reggiani o capplett, il Parmigiano-Reggiano e l’Aceto Balsamico Tradizionale, erbazzone e chizze; spongata, torta di riso e biscione. Per un itinerario frizzante come il vino Lambrusco seguite la “Strada dei Vini e Sapori dei Colli di Scandiano e Canossa” e la “Strada dei Vini e Sapori delle Corti Reggiane”.