Innovazione: il Kaizen Institute entra a far parte del World Economic Forum

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Kaizen Institute entra a far parte del World Economic Forum (Wef), fondazione senza fini di lucro e organismo internazionale che lavora con politici, imprenditori, accademici e altri leader con lo scopo di mettere a punto agende globali, regionali e industriali, capaci di guidare cambiamenti positivi sulle politiche sociali. Non è un caso che, parlando di cambiamento, a entrare a far parte del forum sia l’istituto internazionale leader nel campo del miglioramento continuo.

Kaizen Institute, con oltre 13 anni di esperienza in Italia e 30 nel mondo, è presente in più di 50 nazioni e lavora con oltre 400 professionisti. In Italia, solo nel 2016 ha accompagnato 57 aziende lungo percorsi di miglioramento e innovazione continui e organizzato 10 training Kaizen Live Experience coinvolgendo più di 150 persone. Grazie all’entrata nel World Economic Forum, i vari Kaizen Insitute nel mondo si impegnano ad essere un membro contributivo e parteciperanno ai vertici regionali del World Economic Forum di tutto il mondo.

«L’entrare a far parte di un organismo così riconosciuto è certamente motivo di orgoglio e allo stesso tempo di responsabilità per Kaizen Institute – spiega Bruno Fabiano, founding partner di kaizen institute italia, che ha sede a Bologna e lavora con aziende in tutta la penisola –. Sono certo che sapremo portare la nostra esperienza concreta di azienda nel veicolare il miglioramento anche all’interno del World Economic Forum, fondazione che da decenni punta a portare nel mondo cambiamenti positivi a livello sociale ed economico. Già da tempo abbiamo utilizzato gli insight del Wef sulle competenze del futuro come, per esempio, le “21st Century Skills”, nel nostro format non convenzionale di training».

Il Wef è stato istituito nel 1971: allora fu l’economista tedesco Klaus Schwab a riunire per la prima volta 450 capi di stato e leader internazionali per quello che allora venne chiamato «European Management Symposium». Nel corso degli anni la fondazione è cresciuta di numero, arrivando a contare ora oltre mille membri, toccando temi – solo per citare gli ultimi in ordine di tempo –  quali flussi migratori, la cybersecurity, i cambiamenti climatici e la quarta rivoluzione industriale. Le imprese che entrano a far parte del Wef vengono scelte per la loro capacità di influenzare positivamente il proprio territorio: spesso sono leader nel proprio settore o Paese e hanno un ruolo chiave nell’orientarne gli sviluppi futuri.

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