Istat e disuguaglianze sociali, Giovannini (ASviS ): “Italia lontana dai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU”

MeteoWeb

I dati del Rapporto Annuale Istat, e in particolare quelli sul livello di disuguaglianza in crescita nel nostro Paese, certificano ancora una volta come il problema delle disuguaglianze sociali sia lontano dall’essere superato. L’ONU con l’Agenda 2030 – sottoscritta anche dall’Italia – ha proposto 17 obiettivi che porteranno a ripensare a 360° tutto il nostro sistema di vita in una chiave più sostenibile, dalla produzione di energia al superamento delle disuguaglianze economiche e di genere appunto, dall’istruzione aperta a tutti ad una sanità che sia più accessibile. Abbiamo “solo” 13 anni per centrare i 17 obiettivi, i cosiddetti Sustainable Development Goals (SDGs nell’acronimo inglese), ma purtroppo il nostro Paese è ancora lontano dal loro raggiungimento. E’ in “zona rossa”, ossia in condizione critica, in ben 7 casi: educazione, occupazione, disuguaglianze appunto, consumo responsabile, lotta contro il cambiamento climatico, pace e giustizia, partnership. I restanti 10 goals, invece, si pongono attualmente in una “zona gialla”, quindi in nessun caso siamo nella cosiddetta “zona verde”, ossia in linea con gli obiettivi concordati. Una situazione che deve spronare tutti gli attori in campo a dare un contributo maggiore, perché ogni anno “perso” senza assumere decisioni adeguate rende più arduo il percorso di avvicinamento agli SDGs. Per sostenere questa battaglia, come ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, abbiamo organizzato il Festival dello Sviluppo Sostenibile, per riportare al centro dell’agenda politica e dei media i temi della sostenibilità e il primo di questi appuntamenti sarà a Napoli il 22 maggio per parlare proprio di disuguaglianze”, così Enrico Giovannini, portavoce di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – lanciando il Festival dello Sviluppo Sostenibile in programma in tutta Italia dal 22 maggio al 7 giugno, ha commentato i dati Istat sulla crescente disuguaglianza sociale registrata in Italia.

“Il Goal 10 (Ridurre l’ineguaglianza all’interno e fra le Nazioni) è strettamente collegato al miglioramento di altri Goals e di performance positive in altri ambiti fondamentali, come istruzione e salute. L’origine familiare – conclude Giovannini di ASviS continua a pesare sulla riuscita dei percorsi scolastici e lavorativi dei ragazzi: i figli di genitori con titoli di studio più elevati hanno probabilità assai minori di abbandonare la scuola o di trovarsi nella condizione di non lavorare e non studiare. È inoltre ampiamente dimostrato che la speranza di vita è correlata con il livello di istruzione: a 30 anni di età, in Italia, gli uomini con al massimo la scuola dell’obbligo hanno uno svantaggio nella speranza di vita di 4,5 anni rispetto ai laureati, mentre la differenza è di 2,8 anni tra le donne. Sono molteplici dunque le sfide che siamo chiamati tutti insieme a superare. E qualcosa in Italia si sta muovendo, anche in anticipo rispetto ad altri Paesi, visto che il nostro Paese è stato il primo, in Europa e tra i Paesi del G7, a dotarsi del BES. Un primo passo al quale ora è opportuno dare seguito con misure concrete”.

Nella stesura del DEF 2017 (Documento di economia e finanza), da poco adottato dal Consiglio dei Ministri, infatti, il nostro Governo ha incluso – oltre al Prodotto Interno Lordo (PIL) – alcuni indicatori del Bes, il Benessere equo e sostenibile, un sistema di misurazione della condizione del paese che guarda a concetti molto vicini a quelli incorporati negli SDGs. Nel DEF è stata presentata l’evoluzione passata e futura di quattro indicatori significativi per la qualità della vita dei cittadini: il reddito medio disponibile, un indice di diseguaglianza di reddito, il tasso di mancata partecipazione al lavoro e le emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti.

AL VIA IL 22/05 IL FESTIVAL DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, PER SUPERARE DISUGUAGLIANZE SOCIALI

Il primo Festival italiano dello Sviluppo Sostenibile parte dall’obiettivo 10: ridurre le disuguaglianze all’interno e tra le Nazioni. Si tratta di uno degli obiettivi più importanti e trasversali dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile. Riguarda la povertà, la malnutrizione, la salute, le discriminazioni di genere, l’educazione, la giustizia, l’accesso alle risorse, condizioni abitative e tanto altro ancora. Per questo l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), la più grande rete italiana di organizzazioni che si occupano di sostenibilità a diversi livelli, ha voluto dedicare l’evento di lancio del primo Festival proprio alla lotta contro ogni forma di disuguaglianza, requisito fondamentale dello sviluppo.

Il Festival (festivalsvilupposostenibile.it), che si svolge dal 22 maggio al 7 giugno in tutta Italia e che conta oltre 200 eventi su tutto il territorio nazionale, ha lo scopo di richiamare l’attenzione sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e sull’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che il nostro Paese ha sottoscritto nel 2015. E, nella sua opera di sensibilizzazione e diffusione della cultura della sostenibilità, l’ASviS parte dall’obiettivo 10 proprio perché negli ultimi 30 anni il divario tra i ricchi e i poveri ha raggiunto livelli elevati in molti paesi avanzati, tra cui l’Italia.

L’evento inaugurale del Festival si terrà a Napoli il 22 maggio al Teatrino di corte del Palazzo Reale alla presenza di quattro ministri: Claudio De Vincenti, Dario Franceschini, Maurizio Martina e Giuliano Poletti. La giornata si articolerà in quattro sessioni, ciascuna dedicata a un tema specifico: educazione e cultura; sviluppo e imprenditoria; alimentazione e salute; lavoro e welfare. Saranno presenti oltre 60 studenti delle scuole partenopee, del movimento giovani per Save the Children (progetti UndeRadio e Sottosopra) che, in collaborazione con NeXt Nuova Economia per Tutti, porteranno alle istituzioni le loro proposte e si esibiranno in un flash mob ispirato al titolo del convegno.

Nello stesso giorno, altri dieci eventi si terranno da Venezia a Taranto, Milano, Reggio Emilia, Siena, Udine, Parma: occasioni inedite per discutere di come l’Italia intenda avvicinarsi agli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.

Condividi