Ricostruito l’albero evolutivo del virus Zika: ha rivelato il modo in cui e’ nata l’epidemia in Brasile e come si e’ diffusa nelle Americhe. Il risultato e’ stato possibile grazie a tre studi, pubblicati su Nature, che hanno analizzato il materiale genetico del virus, e potrebbe aiutare a migliorare le risposte ai focolai futuri. Uno parla anche italiano, con Marta Giovannetti, dell’universita’ di Roma Tor Vergata. Sono state analizzate 200 sequenze genetiche del virus, ottenute da oltre 1300 pazienti e dalla zanzara Aedes aegypti che lo trasmette. L’infezione provoca febbre, dolori articolari e muscolari, ma soprattutto puo’ causare difetti nei neonati da madri infettate durante la gravidanza, tra cui la microcefalia, collegata anche a danni al cervello.
Per questo Zika e’ stato dichiarato ”Emergenza sanitaria” dall’Organizzazione mondiale della sanita’. Studiando il materiale genetico del virus i ricercatori hanno mostrato come i singoli virus si siano diffusi e come siano correlati tra loro. Per esempio lo studio coordinato da Kristian Andersen, dello Scripps Research Institute, a La Jolla, ha scoperto che a scatenare l’epidemia in Florida lo scorso anno, non e’ stato un singolo episodio, ma sono state ben 4 ‘invasioni’ del virus legate a viaggi nei Caraibi. I gruppi guidati da Oliver Pybus, dell’universita’ britannica di Oxford, e Pardis Sabeti e Bronwyn MacInnis, del Broad Institute dell’universita’ di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (Mit), hanno invece ricostruito la diffusione del virus in Brasile e nelle Americhe, e hanno scoperto che Zika era in circolazione nel Brasile nordorientale gia’ alla fine del 2013.