In piena era digitale la tecnologia è pervasiva di un numero crescente di ambiti che fino a qualche anno fa avremmo considerato impensabili. Internet e la mobilità stanno modificando radicalmente usi e costumi e la fruibilità di mezzi e informazioni è sempre più alla portata di tutti. Ma come cambia l’approccio alla salute in Italia e nel resto del mondo? MioDottore.it – una delle più grandi piattaforme al mondo dedicata alla sanità privata, specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del Gruppo Docplanner – ha indagato i comportamenti e le scelte del paziente moderno per stilare il profilo della versione “3.0”.
Lo studio è stato condotto nel 2016 in sei differenti Paesi (Italia, Polonia, Turchia, Spagna, Messico e Brasile) prendendo in esame i dati registrati sulle le piattaforme del Gruppo DocPlanner, che sono stati analizzati con il supporto del sociologo B?a?ej Pop?awski.
Il profilo del paziente 3.0 in Italia
Partendo dall’anagrafica, nel nostro Paese il paziente 3.0 ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni. Se nel resto del mondo la fascia più cospicua è quella tra i 25 e i 34 anni (in media intorno al 33%), all’interno dello studio l’Italia si distingue per un sostanziale pari-merito tra questo cluster (26,6%) e la fascia 35 – 44 anni (26,5%) e – analogamente alla Spagna – per uno spostamento verso le fasce di utenza più anziane: basti pensare che il segmento over 45 rappresenta nel Bel Paese il quasi il 37% dei pazienti, ben 10 punti percentuali in più rispetto alla media degli altri Paesi, dietro solo alla Spagna.
In linea con tutti i Paesi presi in esame, in Italia la piattaforma MioDottore.it vede un’incidenza delle quote rosa decisamente superiore (64,7%). Probabilmente, rispetto agli uomini, le donne decidono più spesso di ricorrere a un consulto professionale relativo alla propria salute e quella delle loro famiglie, prenotano più spesso visite specialistiche e più frequentemente degli uomini si recano dal medico durante i primi stadi della malattia.
Il paziente 3.0 vive nei maggiori contesti urbani italiani – Roma in primis (29,7%), Milano (16,3%) e Napoli (6,3%) – e accede a MioDottore.it prevalentemente in mobilità: i dispositivi mobili (smartphone e i tablet) battono, infatti, il PC con percentuali rispettivamente del 48,6% e 42,9%.
Ma cosa si ricerca? I dentisti sono il gruppo di professionisti più ricercati (18,1%), seguiti da internisti (13,1%), ginecologi (11,8%), ortopedici (6,3%) e dermatologi (6,2%). Anche in questo caso l’Italia si distacca dal resto del mondo dove la categoria medica più ricercata è quella dei ginecologi. Tra tutti i servizi sanitari che è possibile prenotare attraverso MioDottore.it, i più popolari sono cistoscopia, crioterapia ed esame ginecologico (entrambi al 14,3 %), ECG e colonscopia (entrambi al 7,2%).
Curioso analizzare le tempistiche con cui il paziente 3.0 ricerca una visita online: il picco si registra all’inizio della settimana dove l’attività maggiore si riscontra il lunedì (18,1%) per poi diminuire gradualmente dal martedì (17,6%) al sabato (8,2%) e poi risalire leggermente alla fine del week-end (8,3%). A differenza degli altri Paesi, dove il picco di ricerche si registra in orari mattutini (11:00 in Polonia e Turchia, 10:00 in Spagna e Messico e 8:00 in Brasile), in Italia questo si riscontra alle 17:00. Gli utenti del Bel Paese rientrano – insieme a quelli turchi e polacchi – tra gli amanti del last minute: se nella maggioranza dei casi a livello internazionale le visite sono prenotate con meno di 5 giorni di anticipo, queste tre nazionalità preferiscono farlo il giorno prima.
Dallo studio realizzato emerge anche l’importanza delle recensioni. Come con qualsiasi altro servizio online, il paziente 3.0 italiano è molto attento alle valutazioni date al professionista che spesso influenzano la “popolarità” del medico, attivando un circolo virtuoso volto a generare nuove prenotazioni. Ben il 92.9% degli utenti italiani intervistati, infatti, dichiara di aver prenotato una visita scegliendo un medico o uno specialista valutato con il massimo punteggio da altri utenti.
MioDottore.it, infine, offre anche la possibilità di consultare direttamente i medici per fare chiarezza su dubbi e incertezze legate al mondo della salute, accorciando così le distanze tra specialista e paziente. Ma quali sono le questioni che interessano maggiormente i pazienti italiani? La gran parte delle domande riguarda l’intimità, la vita sessuale, l’assunzione di farmaci e il prezzo di particolari servizi medici e sono state rivolte alle seguenti categorie di medici e specialisti: dietologi, dermatologi, dentisti, psicologi, psichiatri, sessuologi, chirurghi plastici e ortopedici.
Curiosità dal resto del mondo
- La Polonia è l’unico Paese dove le prenotazioni da PC continuano a superare quelle da mobile (56% vs 44%).
- I ginecologi sono il gruppo di specialisti più ricercato online. Tra le specialità, nella top 5 mondiale appaiono l’otorino (5,11%) in Turchia, lo psicologo (4,73%) in Spagna, l’urologo (rispettivamente 4,48% e 6,09%) in Messico e Brasile e, sempre in Brasile, al terzo posto della classifica c’è il pediatra (5,05% delle ricerche).
- In tutto il mondo il paziente 3.0 è un internauta, agisce sui social networks, condivide opinioni e commenta attivamente.
“È molto interessante capire come evolvono i pazienti nell’era della digitalizzazione. Questo studio ci ha fornito spunti importanti da un lato per capire meglio il nostro mercato di riferimento e dall’altra per offrire un servizio sempre migliore, educando la categoria dei medici su quello che l’utenza richiede” dichiara Luca Puccioni, Country Manager di MioDottore.it. “Si parla molto di Health Tech ma troppo spesso in maniera empirica. Attraverso questa ricerca abbiamo voluto far leva sui dati di cui disponiamo per scattare una fotografia reale del nostro Paese e fornire risposte concrete alle esigenze del paziente moderno,” conclude Puccioni.