In Abruzzo circa 570 bambini e adolescenti sono affetti da diabete mellito di tipo 1 e l’età della diagnosi si riduce sempre più. Per guidare i piccoli pazienti a gestire la quotidianità insieme ai loro genitori e insegnanti, ma anche ai compagni di scuola, domani 23 maggio farà tappa a Chieti ‘Sono Un T1po’, campagna nazionale di sensibilizzazione sul diabete, rivolta a bambini in età scolare e docenti. Il progetto è ideato da Agdi (Associazioni giovani italiani con diabete), in collaborazione con Eli Lilly e con il patrocinio della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) e di Diabete Italia. L’appuntamento è al Convitto nazionale G.B. Vico, dove è previsto l’intervento dell’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci. La campagna, iniziata nel 2013 – ricorda una nota – ha già coinvolto per il 2017 le scuole di primo grado di Napoli e domani arriverà a Chieti, prima di spostarsi a Roma, Firenze e Palermo. Durante gli incontri saranno presentati ai bambini i fumetti Disney ‘Coco torna a scuola’ e ‘Coco e la festa di Pippo’, con protagonista una scimmietta simpatica e vivace che ha il diabete di tipo 1. I 2 fumetti, che nascono dalla collaborazione tra Eli Lilly e Disney (Disney Consumer Products Interactive Media), possono favorire la gestione e la comunicazione con i compagni di classe, abbattendo molti pregiudizi sulla malattia. L’evento sarà anche l’occasione per illustrare il documento strategico di intervento integrato per l’inserimento del bambino con diabete in contesti scolastici ed educativi redatto da Agd Italia, in collaborazione con ministero della Salute, il ministero dell’Istruzione e Siedp, che propone un progetto di integrazione contro ogni tipo di discriminazione. E sarà presentato anche il concorso Sono Un T1po, i cui temi saranno proprio quelli contenuti nei fumetti: ‘Sport e diabete’, ‘Creatività e diabete’, ‘Golosità e diabete’. “Questa iniziativa per noi è preziosissima – afferma Laura Tamberi di Agd Italia – La parola chiave è demedicalizzazione: il bambino non va trattato come un malato, perché la sua patologia non richiede assolutamente la presenza di personale sanitario. Altrimenti non si spiegherebbe come mai i genitori che non sono medici siano in grado di assistere i propri figli in condizioni di assoluta sicurezza. Ed è proprio per questo che l’insegnante ha il diritto di essere formato adeguatamente per poter svolgere il suo compito in condizioni di serenità e sicurezza”. “Per quanto riguarda l’assistenza medica – spiega Stefano Tumini, responsabile del Servizio regionale di diabetologia pediatrica della Clinica pediatrica di Chieti – i bambini con il diabete vanno curati dai diabetologi pediatri non dai diabetologi per adulti. Nel nostro centro ogni anno registriamo 30 nuovi casi, ma al di là della parte specialistica, lo sforzo terapeutico deve concentrarsi soprattutto sull’educazione, altrimenti la malattia non può essere gestita adeguatamente. Fondamentale inoltre è l’educazione nutrizionale che deve far riferimento alla dieta mediterranea, il cui apporto equilibrato di tutti i fattori nutritivi fa bene in generale, non solo ai pazienti con diabete”. Un aiuto nella gestione del diabete oggi arriva dalla tecnologia: “Esistono sensori sottocutanei che monitorano in modo continuativo e permettono di migliorare le glicemie e prevenire le situazioni di ipoglicemia, migliorando la qualità di vita dei piccoli pazienti non solo in ambito familiare ma speriamo in un prossimo futuro anche in ambito scolastico”. (AdnKronos)