Una domenica di festa nella città di Pescara dove si è concluso il 65° Raduno Nazionale dei Bersaglieri, iniziato mercoledì scorso, alla presenza del sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e decano in servizio del corpo dei Bersaglieri, Generale Danilo Errico, del prefetto di Pescara Francesco Provolo e di molte autorità civili, religiose e militari. “Il più caloroso augurio per una rapida guarigione e un pronto rientro nei ranghi del proprio reparto” ai militari e all’agente che ”giovedì scorso, nel corso di un controllo presso la stazione ferroviaria di Milano, sono stati aggrediti e feriti“, è stato espresso dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito il generale Danilo Errico. A salutare le decine di migliaia di bersaglieri in servizio e in congedo e le migliaia di famiglie che hanno assistito al raduno, il vice presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri (A.N.B.) Daniele Carozzi, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e il sindaco di San Donà di Piave, Andrea Cereser, dove si svolgerà il raduno il prossimo anno. Rossi, nel corso del suo intervento ha ricordato come “nella società i bersaglieri di tutte le età sono portatori sani di valori, che tutti noi abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni perché sono il futuro del nostro Paese“. Il Generale Errico ha evidenziato l’impegno dei bersaglieri nelle operazioni di stabilizzazione all’estero al quale “si aggiungono, in Patria, gli innumerevoli interventi di pubblica utilità in occasione di calamità naturali e quelli in concorso alle Forze dell’Ordine, che, anche in questo momento, vedono le fiamme cremisi schierate a presidio delle vie e delle piazze delle nostre città nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure, a testimonianza, ancora una volta, dell’alto profilo di efficienza e prontezza raggiunto“. Migliaia di cappelli piumati hanno invaso le strade di Pescara: più di 60 fanfare si sono esibite per giorni nelle piazze della città suonando e cantando brani storici del corpo. Il Raduno, interamente organizzato dall’Associazione Nazionale Bersaglieri, riveste quest’anno un duplice significato: da un lato è un momento di festa per tutti gli appartenenti alla specialità, dall’altro lato esso consolida quel profondo legame che, soprattutto nell’ultimo decennio, si è venuto a creare tra l’Esercito Italiano e le popolazioni d’Abruzzo. La Forza Armata, presente nella regione sin dal terremoto del L’Aquila del 2009, ha di recente concluso l’Operazione ”Sabina”. Gli uomini e le donne dell’Esercito, spiega una nota della Forza Armata, sono stati i primi a intervenire in centro Italia dopo la scossa del 24 agosto e da allora sono stati mediamente impiegati sul terreno 1.500 militari al giorno, con un picco massimo di 2.500 unità e 950 mezzi, gran parte dei quali appartenenti ai reparti del Genio per attività quali: ricerca e soccorso di superstiti, rimozione macerie, ripristino della viabilità stradale, costruzione di ponti, interventi di urbanizzazione per la costruzione di scuole e moduli abitativi e, per finire, impiego di due Task Force, inquadrate nell’ambito dell’Operazione ”Strade Sicure”, per il controllo degli accessi alle zone rosse dei comuni terremotati, attività di soccorso ai superstiti dell’hotel di Rigopiano. Per il sacrificio e l’impegno profusi da migliaia di professionisti della Forza Armata che con il loro operato hanno contribuito a salvare vite umane e a ripristinare la sicurezza in quelle aree dell’Italia centrale, compreso l’Abruzzo, colpite da questi tragici eventi, lo scorso 4 maggio, per il 156° anniversario della costituzione dell’Esercito, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha conferito la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Bandiera di Guerra dell’Esercito.