Salute: nuove prospettive per la cura dell’infertilità in Calabria

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Secondo i dati del Ministero della Salute, dal 2008 al 2014 il numero delle coppie calabresi che si sono sottoposte alle tecniche di fecondazione assistita è cresciuto di oltre il 50%(Registro Nazionale PMA Attività 2014). I dati dell’Istituto Superiore della Sanità stimano che l’infertilità è dovuta al 29.3% all’uomo, al 37.1% alla donna, con una percentuale che si stanzia al 17.6% se si prendono in considerazione entrambi i sessi.

Gli studi sulla popolazione italiana e di conseguenza anche su quella calabrese sono preoccupanti: nelle nuove coppie l’indice di fecondità si aggira intorno al 25%. I calcoli però prevedono che nelle nuove coppie il 19% avrà problemi riproduttivi dopo due anni e che di queste il 4% sarà sterile e le altre subfeconde, con un indice di fecondità 3 o 4 volte più basso della norma.

Oggi però le coppie calabresi dispongono di un aiuto in più grazie all’accordo tra due importanti istituti: il centro Raprui di Roma e l’Istituto De Blasi di Reggio Calabria, il più rinomato istituto clinico in Sud Italia nella diagnostica di laboratorio, dove è stato attivato un percorso dedicato all’analisi e al monitoraggio delle problematiche di infertilità.

Monica Antinori, infatti, ginecologa esperta e direttrice della clinica Raprui, da circa un anno assiste sul territorio le coppie calabresi grazie alla partnership con l’Istituto reggino.

Qui il paziente potrà sottoporsi ad un primo incontro con la Dottoressa, grazie al quale si procederà con un inquadramento clinico della coppia, a cui seguiranno una serie di approfondimenti diagnostici per individuare la causa di infertilità. Questi accertamenti saranno utili ad individuare per la coppia la migliore strategia riproduttiva,che, in alcuni casi comporterà raggiungere il concepimento anche solo per via naturale.Nel caso in cui i tentativi per favorire una gravidanza spontanea non andassero a buon fine, sarà valutata la necessità di ricorrere a procedure di fecondazione assistita. In questo caso il paziente sarà indirizzato presso lo staff specializzato del centro Raprui di Roma che lo seguirà in un percorso personalizzato di trattamento mirato ad ottenere la gravidanza,con le migliori percentuali di successo.

Il centro Raprui grazie all’impiego di metodiche e tecnologie all’avanguardia– spiega Monica Antinori, ginecologa, direttrice dellaclinica Raprui di Roma intervenuta recentemente in un programma di approfondimento di un’emittente tv locale per illustrare le tecniche e le procedure di fecondazione assistita–è in grado fornire alle coppie le migliori opportunità di gravidanza.L’evoluzione di tecniche come la Imsi (inseminazione con selezione dello spermatozoo ad alto ingrandimento), l’utilizzo di dispositivi di ultima generazione quali il laser assisted hatching (trattamento laser dell’embrione per agevolare l’attecchimento) e l’embryoscope (coltura embrionale con analisi dello sviluppo cellulare) , e particolari strategie di trattamento come il trasferimento embrionale allo stadio di blastocisti, così come la diagnosi genética pre-impianto da poter effetuare sugli embrioni in caso di poliabortività,rischio aumentato di trasmissione di malattie genetiche,fallimenti ripetuti di PMA e età materna avanzata,permettono di aumentare la percentuale di successo del tentativo di fecondazione assistita nell’infertilità di coppia, sia maschile che femminile”.

L’attività svolta da Raprui, all’interno dell’Istituto De Blasi, vuole essere un valido aiuto in una regione purtroppo ancora caratterizzata da un numero limitato di strutture che erogano servizi di procreazione medicalmente assistita (nove centri, di cui uno solo pubblico di I livello, e otto privati, quattro dei quali di I livello e quattro di II e III livello), ma che, grazie ai finanziamenti previsti dal Fondo per la Pma del Ministero della Salute, è entrata in un percorso di riqualificazione volto  all’attivazione di centri pubblici sul territorio regionale. Oggi la Calabria, nella classifica del numero di centri di fecondazione assistita attivi nelle regioni del Sud Italia e isole, si posiziona al 4° posto dopo la Campania (al primo posto con 44 centri) affiancata dalla Sicilia (40 centri) e Puglia (14), e seguita da Abruzzo, Sardegna, Molise e Basilicata.

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