I deputati della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti hanno approvato ieri l’abolizione dell’Obamacare, con una ristretta maggioranza di 217 voti a favore e 213 contrari. Il voto rappresenta un successo per l’amministrazione di Donald Trump e Repubblicani, che il 24 marzo erano stati costretti a rinunciare a portare il provvedimento in aula in mancanza del consenso necessario. Il provvedimento dovrà andare ora in Senato dove la sua approvazione sarà molto più difficile.
Il voto rappresenta anche una vittoria per lo speaker della Camera Paul Ryan, che lavorava a questo scopo fin da gennaio. “Questo provvedimento mantiene le promesse che abbiamo fatto al popolo americano – ha detto in Aula prima del voto – Molti di noi hanno aspettato 7 anni per poterlo fare. Molti di noi sono qui perché avevano promesso di farlo”. Ma se i repubblicani cantano vittoria, la minoranza democratica prevede che l’abolizione della riforma sanitaria voluta da Barack Obama sarà devastante per la salute degli americani e alla fine si ritorcerà politicamente contro i deputati che l’hanno approvata.
Alla Camera nessun democratico ha votato per il provvedimento e alcuni Repubblicani hanno votato contro. La legge trasferisce ai singoli Stati i poteri del Governo federale per fissare le regole sulle assicurazioni sanitarie e mette fine ai sussidi istituiti dall’Obamacare per l’acquisto dei pacchetti assicurativi, sostituendoli con sgravi fiscali. Vengono inoltre abolite le imposte che finanziavano il sistema, con tasse sui redditi più alti, le assicurazioni sanitarie e le strumentazioni mediche. (AdnKronos)