“Guerre, inondazioni, ere glaciali, la possibile fine dell’umanità. Tutto questo è previsto per i prossimi 100mila anni. E a tutto questo Onkalo saprà resistere“. Così il geologo Kimmo Kemppainen, parla del tunnel che si sta scavando in Finlandia. Onkalo, in Finlandia dell’ovest, avrà il primo deposito per le scorie nucleari permanente. È costruito in modo da restare intatto per 100mila anni. Il tunnel sarà lungo 60 chilometri e profondo 420 metri. “Abbiamo usato gli esplosivi fino a ieri. Qualche traccia resta sempre. Finora abbiamo aperto 5 chilometri. Resta molto da fare”.
Al lavoro circa 30 uomini di Posiva che giorno e notte, con turni di 8 ore e nessun conforto, fatta eccezione per un bagno chimico e una macchinetta per il caffè, si affannano per allungare il bunker. “Sì, 100mila anni – ripete Kemppainen – anche se la radioattività si riduce a livelli insignificanti molto prima“. Lo stoccaggio del combustibile esaurito delle centrali di Olkiluoto e di Loviisa inizierà dal 2025. Incamiciate da ferro, rame, bentonite e cemento, le barre di uranio usate per fornire oggi alla Finlandia un quarto della sua energia saranno sepolte nella roccia. Il tutto pue milioni di metri cubi e 3,5 miliardi di euro di costo.
Ci vorrà un secolo per riempire di scorie l’intera catacomba finlandese. Le barre di uranio, prima di essere trasportate sotto terra, saranno incapsulate a strati: prima in cilindri di ferro per non far fuoriuscire le radiazioni, poi di rame per evitare la corrosione e infine di bentonite per bloccare eventuali infiltrazioni di acqua. Il tutto sarà poi sigillato da un tappo di cemento, più o meno nel 2125, per non essere riaperto, forse mai più. “Non abbiamo deciso [se verrà chiuso per sempre, ndr]. C’è un secolo per pensarci. Ma siamo orientati a non lasciare traccia di Onkalo“, dice Pasi Tuohimaa, responsabile della comunicazione di Tvo, l’azienda che gestisce i reattori di Olkiluoto. “Vogliamo che la natura riprenda possesso di questo posto e che agli eventuali curiosi del futuro non venga in mente di scavare“.
La Finlandia si presta grazie a una sismicità vicina allo zero. Il suo basamento roccioso di granito è vecchio di quasi due miliardi di anni ed è stato ripulito, levigato e compattato da almeno cinque glaciazioni. “Il nostro nemico è l’acqua” spiega Kemppainen. “Se tocca le scorie può portare la radioattività in giro“. Nei 5 chilometri scavati finora, nonostante le rocce siano molto asciutte, se ne infiltrano 30 litri al minuto. “Se scavando incontriamo una frattura del granito attraverso cui può insinuarsi l’acqua la sigilliamo con il cemento, o aggiustiamo il percorso del tunnel“.
“Quasi ognuno nella provincia di Olkiluoto – spiega Tuohimaa – ha un familiare che si guadagna il pane con il reattore. Fin dagli inizi del nucleare, negli anni ’70, in Finlandia ci si è posti il problema delle scorie“, spiega Tuohimaa. “Una quota dei guadagni delle centrali viene continuamente accantonata per lo smaltimento“. In questo modo la Finlandia, inondata per l’innalzamento dei mari o sepolta da 200 metri di permafrost nell’era glaciale prevista fra 10mila anni, potrà dire di avere la coscienza a posto, avrà la ‘coscienza a posto’ quando arriveranno i cataclismi del futuro.