Sistemi di raffreddamento domestici: costi e consumi

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Quanto può costare raffreddare la casa? Per capirlo SosTariffe.it ha analizzato i consumi dei principali sistemi per rinfrescare la casa. Successivamente sono stati valutati i costi annui in base al prezzo medio dell’energia elettrica (comprensivo di imposte e tasse) rilevato dal comparatore a maggio 2017. Il risultato dimostra che la spesa per rinfrescare l’abitazione può essere eccessiva, ma grazie ad alcuni consigli (pensati da SosTariffe.it) si possono ridurre di molto consumi e costi finali.

Rinfrescamento domestico: i costi possono superare i 400 euro

Per tenere al riparo dal caldo le abitazioni esistono diversi strumenti, che spesso sono utilizzati anche contemporaneamente. Nello studio di SosTariffe.it sono stati presi in esame i sistemi più diffusi:

  • condizionatore split;
  • condizionatore multi split;
  • ventilatore da tavolo;
  • ventilatore da

Per stimare il consumo finale annuo (in kWh) di ogni sistema di raffreddamento, SosTariffe.it ha effettuato alcune simulazioni sulla base di tre profili di consumo differenti:

  • consumo light: 200 ore di utilizzo annuo per ogni sistema analizzato;
  • consumo medium: 300 ore di utilizzo annuo per ogni sistema analizzato;
  • consumo strong: 500 ore di utilizzo annuo per ogni sistema analizzato.

Una volta individuato il consumo è stato calcolato il costo annuo partendo dal prezzo medio unitario per kWh rilevato dal sito di comparazione a maggio 2017 e comprensivo di tutte le spese finali che l’utente si ritroverà in bolletta.

I risultati sono riassunti nell’infografica.

Rinfrescamento domestico_costi_consumi_infografica_SosTariffe.it_maggio2017

Gli strumenti di raffreddamento: confronto di costi e consumi

La prima area dello studio di SosTariffe.it riguarda la tipologia di strumento utilizzata per rinfrescare la casa. Come si può notare il condizionatore è il sistema che consuma più energia se relazionato ad altri dispositivi come il ventilatore.

Nello specifico un condizionatore split con classe energetica A+++ consuma dagli 88 kWh ai 219 kWh in più rispetto ad un ventilatore da tavolo. Questo si traduce in una differenza di prezzo che va dai 17 euro ai 42 euro in base al profilo di consumo analizzato. Un condizionatore multi split, invece, consuma dai 122 kWh ai 305 kWh in più rispetto a un ventilatore a soffitto. La differenza che si potrebbe riscontrare in bolletta va dai 23 euro ai 56 euro.

A parità di sistema di ventilazione, invece, SosTariffe.it ha calcolato che un condizionatore multi split consuma (a parità di classe energetica) dai 45 kWh ai 113 kWh annui in più rispetto a un modello split. La differenza di prezzo rilevata è dunque di 9 euro per il consumo light e 21,5 euro per quello strong. Anche per la tipologia di ventilatore ci sono differenze minime e l’esborso maggiore – per chi sceglie un ventilatore da soffitto rispetto al posto di un ventilatore da tavola – varia da 2 euro ai 5 euro.

Il condizionatore e l’importanza delle classi energetiche

Durante l’analisi, SosTariffe.it ha effettuato un’ulteriore indagine sulle classi energetiche dei condizionatori analizzati. Le stesse simulazioni, infatti, sono state ripetute per condizionatori split e multi split, ma con classe energetica B e non più A+++.

Ecco i risultati:

  • condizionatore split: se per un modello con classe energetica A+++ il consumo annuo va dai 96,8 kWh ai 242 kWh annui, con la classe energetica B si consumerebbero dai 368 kWh ai 920 kWh annui. Questo si traduce in un esborso annuo che va dai 52 euro ai 129 euro.
  • Condizionatore multi split: un condizionatore multi split con classe A+++ consuma dai 142 kWh ai 355 kWh annui, mentre uno di classe B dai 282 kWh ai 705 kWh annui. In bolletta, dunque, chi sceglie un condizionatore di classe superiore avrà un risparmio che va dai 27 ai 67 euro

I consigli per ridurre consumi e costi dei condizionatori

Dopo aver analizzato i consumi e costi dei metodi di raffreddamento domestico più diffusi, SosTariffe.it ha stilato un elenco dei consigli più efficaci per ridurre le spese dell’utilizzo del condizionatore: il più energivoro tra i metodi di rinfrescamento.

Di seguito i principali consigli:

  1. Usare la funzione deumidificatore: usare quest’impostazione del condizionatore permette un risparmio del 40% dei consumi.
  2. Impostare la temperatura corretta: impostare la temperatura a 6 gradi di differenza con l’esterno piuttosto che a 8 gradi di differenza consente di risparmiare il 10%, perché per ogni grado ulteriore il consumo cresce del 5%.
  3. Posizionare l’unità esterna all’ombra e non al sole: questa piccola attenzione consente la riduzione del 5% del consumo elettrico.
  4. Tecnologia Inverter: scegliere un condizionatore con tecnologia Inverter piuttosto che uno senza consente un risparmio del 30%.
  5. Usare la funzione “Sleep”: con questa funzionalità la temperatura si riduce di 3 gradi quindi 5% in meno per ogni grado. Questo si traduce in una riduzione del 15% di risparmio durante tutta la notte.
  6. Ridurre l’esposizione dell’ambiente ai raggi solari: collocando tende, persiane o tapparelle nelle vetrate o nelle finestre si possono tagliere i consumi del 5%.
  7. Isolare correttamente l’ambiente climatizzato: isolare bene l’ambiente climatizzato con porte e finestre chiuse, meglio se con doppi vetri, permette un risparmio del 10% dei consumi.
  8. Abbinare condizionatore + ventilatore: usare il condizionatore per la metà del tempo previsto (es. mezz’ora piuttosto che 1 ora) e per l’altra metà del tempo accendere il ventilatore. Questo sistema permette di prorogare l’aria già raffrescata dal condizionatore e un risparmio di circa il 50% dei consumi.
  9. Passare al mercato libero: attivando l’offerta più conveniente del mercato libero si può decurtare del 17% il prezzo del consumo per il condizionatore.
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