L’ltalia sale sul podio degli investimenti pubblici dedicati all’economia dello spazio con fondi per 19 milioni di euro stanziati per il biennio 2015-2017, posizionando la penisola al secondo posto dopo la Gran Bretagna che investe 60 milioni e prima della Germania che conta investimenti per 16 milioni. Il quadro è stato delineato al primo appuntamento oggi a Roma della “Primavera dell’Innovazione 2017“, giunta alla sua seconda edizione. L’incontro è promosso da Consorzio Hypatia e KetLab, assieme a Esa e Asi che hanno aperto un confronto con le istituzioni ed il mondo imprenditoriale, sottolineando al convegno che “le applicazioni integrate sono un modello italiano per la new space economy“. E le applicazioni sono davvero di punta. Come quella che permette di leggere le espressioni del viso di chi guida un aereo per monitorare il suo livello di attenzione, o il sistema di allerta rapida per capire cosa sta succedendo a una foresta colpita dalle piogge acide, oppure il monitoraggio dello stato di conservazione e della solidità degli edifici storici nelle nostre città. E sono solo alcuni degli esempi delle tecnologie già disponibili che provengono dalla ricerca spaziale e che possono essere “facilmente applicabili in ambiti che vanno dalla sicurezza alla difesa ambientale, dalla valorizzazione dei beni culturali all’agricoltura di precisione” è stato rimarcato dagli esperti. Si tratta di “un capitale di tecnologie e di dati“, hanno scandito gli esperti, “che l’Italia ancora non sfrutta pienamente, ma di cui si comincia a capire appieno le opportunità offerte all’economia nazionale“. L’incontro è “una occasione di dialogo del mondo della ricerca con quello dei decisori politici” hanno affermato i promotori del convegno che vede la presenza di Emilia De Biasi, presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato; Flavia Piccoli Nardelli, presidente Commissione Cultura Scienza e istruzione della Camera dei Deputati; Andrea Marcucci, presidente Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato e Lorenzo Lo Cascio, dell’assessorato allo Sviluppo Economico e Attività Produttive della Regione Lazio introdotti da Flavio Lucibello, presidente del Consorzio Hypatia; Roberto Battiston, presidente di Asi e Nick Appleyard, responsabile Esa Applicazioni Integrate. L’obiettivo dell’incontro è quello di creare un nuovo ecosistema industriale, di rinnovare il sistema imprenditoriale italiano. “Lo spazio -è stato evidenziato- è un’opportunità che non può essere persa dal nostro Paese, che è tra i primi tre in Europa per contributo alla ricerca e alla tecnologia satellitare. Ma le aziende conoscono ancora poco queste opportunità“. Il motore di questo incontro tra la tecnologia dello spazio e il tessuto imprenditoriale, la cosiddetta new space economy è il programma europeo Artes Iap dell’Agenzia Spaziale Europea che sostiene piani di integrazione delle tecnologie spaziali già in uso con l’innovazione nella vita quotidiana e nella produzione industriale e del quale il Consorzio di Ricerca Hypatia è diventato ambasciatore italiano alla fine del 2016. Il ruolo del Consorzio italiano, che riunisce proprietari e produttori di know-how, organizzazioni industriali e istituzioni, è quello di “promuovere i piani di finanziamento pubblico compresi in questo programma incentrato sul trasferimento tecnologico e le applicazioni integrate, che provengono dallo spazio migliorando la vita quotidiana“. “Agricoltura di precisione, energie alternative e rinnovabili, turismo, tutela dei beni culturali, monitoraggio ambientale, osservazione della Terra e del territorio sono solo alcune delle applicazioni che provengono dalla ricerca in ambito spaziale e che sono state trasferite, grazie a realtà come il Ket-Lab di Hypatia, nelle realtà produttive più disparate” ha spiegato Flavio Lucibello, presidente del Consorzio Hypatia. “Le applicazioni integrate e il trasferimento tecnologico -ha detto- sono la via più veloce verso un modello economico funzionante e all’avanguardia, per riportare l’Italia ai primi posti nel mondo per offerta produttiva: i 19 milioni messi a disposizione sono una fiche importante per collegare l’offerta scientifica con la domanda industriale“. “Vogliamo creare un nuovo ecosistema industriale che -ha indicato Lorenzo Scatena direttore di Hypatia- interagisca strettamente con la ricerca più avanzata, in un settore in cui l’Italia è in prima fila a livello europeo e mondiale“. Le imprese, ha osservato Scatena, “devono essere informate attraverso giornate come questa, delle ultime novità in ambito spaziale, per poter integrare competenze ed economie spazio-terra, creando nuovi servizi, a disposizione di chiunque“. Il programma di finanziamenti europei Artes-Iap, “promosso da Hypatia come ambasciatore italiano, supporta questo tipo di integrazioni: ricerca applicata e trasferimento tecnologico, che si fondano su dati spaziali, ma che vengono calate nella quotidianità” ha segnalato ancora Scatena.