La presenza di una circolazione atmosferica piuttosto “lasca”, nei medi e bassi strati, sommato all’inasprimento del “gradiente termico verticale” (forti differenze termiche fra bassi e alti strati della troposfera), acuito dal maggior apporto di calore fornito proprio dall’intenso soleggiamento di fine maggio, sono tutti elementi che stanno fornendo gli ingredienti ideali per lo scoppio di moti convettivi piuttosto intensi, capaci di alimentare lo sviluppo di grosse “Cellule temporalesche termoconvettive”, caratterizzate da forti “updrafts“, che esacerberanno le manifestazioni temporalesche, dando la stura a fenomeni di moderata o forte intensità.
Questo maggior apporto di calore, indotto dalla graduale intensificazione dell’insolazione diurna che surriscalda per bene le vaste aree continentali dell’est Europa, ha destabilizzato la colonna d’aria sovrastante, per l’inasprimento del “gradiente termico verticale” (fra l’aria sempre più mite nei bassi strati e l’aria più fredda che scorre alle quote superiori della troposfera), alimentando lo sviluppo di moti convettivi (correnti ascensionali che dal suolo tendono a propagarsi verso la media e alta troposfera) più marcati, identificati nella genesi di addensamenti cumuliformi, piuttosto sviluppati in altezza, nelle ore centrali del giorno, specie se in presenza di importanti “gradienti termici verticali”, che vengono poi inaspriti dall’isolamento nei bassi strati di un “cuscino d’aria calda e umida” (come avviene in estate sulla pianura Padana dove lo strato caldo umido preesistente al suolo rappresenta il carburante che mette in moto i temibili temporali padani).
In questi giorni, osservando le moviole satellitari, si è osservata la formazione di nubi cumuliformi (per lo più cumuli, congesti e cumulonembi), ad evoluzione diurna, sempre più pronunciate fra i bassopiani polacchi e le più vaste pianure di Ucraina, Bielorussia e Russia europea, dove l’attività “termoconvettiva”, ha scatenato temporali davvero terribili, conditi da locali fenomeni grandinigeni. La formazione di questi imponenti addensamenti cumuliformi, ad evoluzione diurna, è stata supportata dalla presenza della “Upper Level Low”, nell’alta troposfera, che dalla Grecia tende ad allontanarsi sul mar Egeo.
Tale vortice depressionario chiuso in quota, evoluto in una “Upper Level Low”, presenta delle sacche di aria fredda attorno l’ambiente circostante, ben evidenziate alla quota di 500 hpa (5200 metri) nella libera troposfera. Queste masse di aria fredda, che s’invorticavano nella media troposfera attorno il minimo depressionario, ben definito in quota, in questi giorni, scorrendo sopra l’aria decisamente più calda e molto umida preesistente nei bassi strati, stanno incentivando la genesi di una consistente attività convettiva durante le ore più calde del giorno, per il sensibile rafforzamento del “gradiente termico verticale” fra media e bassa troposfera.
I moti convettivi, scoppiati all’improvviso fra la tarda mattinata e il primo pomeriggio, hanno dato i natali a diffuse “Cellule temporalesche” che hanno dato la stura a piogge, rovesci e acquazzoni distribuiti in modo sparso ed irregolare sul territorio. Pur trattandosi di fenomeni ben localizzati, e diffusi in maniera disomogenea su una vastissima area geografica, sono stati in grado di apportare significativi apporti pluviometrici.
Tra oggi, la giornata di domani e venerdì i resti di questa “Upper Level Low”, in fase di definitivo colmamento, muovendosi in direzione della Turchia sud-occidentale continueranno ad attivare una intensa instabilità “termoconvettiva”, che interesserà un po’ tutti i paesi dell’Europa orientale, dalla Romania fino alla Russia, inclusa la Bulgaria, la Grecia e le aree più interne dell’altopiano Anatolico, con il conseguente sviluppo di temporali pomeridiani, più o meno intensi.
Temporali molto intensi, soprattutto nel pomeriggio di domani, nasceranno anche sull’altopiano interno della Turchia, dove vedremo la formazione di numerose “Cellule temporalesche” che potranno trasformarsi in veri e propri “Clusters temporaleschi”. Le mappe relative agli indici temporaleschi sono molto chiare, tanto che nel pomeriggio di domani si potranno raggiungere valori davvero elevati fra l’ovest della Turchia, la Grecia, la Bulgaria, la Romania, l’Ucraina e il sud della Russia europea. La forte attività convettiva, anche in questo caso, verrà innescata dalle infiltrazioni di aria più fredda, nella media troposfera, legate all’“Upper Level Low”.
Queste infiltrazioni di aria fredda in quota in stabilizzeranno le masse d’aria su dette regioni favorendo, nelle ore pomeridiane e serali, l’innesco di forti moti ascensionali che andranno a costruire imponenti annuvolamenti cumuliformi (nubi torreggianti a sviluppo verticale) pronti a dare la stura a piogge, rovesci e temporali, localmente anche di moderata o forte intensità. I temporali che si svilupperanno durante le ore centrali del giorno verranno, a loro volta, alimentati dalla presenza di masse d’aria più calde, nei bassi strati, che incentiveranno ulteriormente l’attività convettiva (incrementando lo sviluppo delle famose “termiche”). Ma molti temporali e probabili “supercelle temporalesche” nei prossimi giorni si potranno vedere fra l’Ucraina e il sud della Russia europea.