Terremoto, sindaco di Ussita si dimette: “La ricostruzione non potrà mai avvenire”

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Il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi (Pd) si e’ dimesso per protesta contro il sequestro del camping “Il Quercione” da parte del Gip di Macerata. Il provvedimento e’ stato emesso in quanto la struttura ospita prefabbricati installati in un area del Parco nazionale dei Monti Sibillini, sottoposta a vincolo di inedificabilità. Nei container, che pero’ non ospitano persone, sono stati trasferiti solo i beni personali dei residenti del borgo, trasferiti sulla costa marchigiana dopo il sisma del 30 ottobre scorso. La decisione del Gip, secondo Rinaldi “mette a rischio ogni intervento futuro diretto alla ricostruzione post-sisma.

”A questo punto, che sussista o meno un intento politico volto alla desertificazione della montagna non ha piu’ importanza’‘. Cosi’ il sindaco di Ussita Marco Rinaldi, che ha dato le dimissioni dopo il sequestro del camping Il Quercione da parte della magistratura, perche’ realizzato, molto prima del Terremoto, in area protetta, all’interno del Parco dei Sibillini.

”Tutta Ussita è in area protetta – ha detto Rinaldi dando all’ANSA la notizia delle dimissioni -, questo vuol dire che la ricostruzione non si fara’ mai”. Il camping e’ una vecchia struttura degli anni Novanta, gia’ oggetto di sanatoria, e attualmente non ospita sfollati del Terremoto, tutti trasferiti sulla costa, anche se alcuni in questi mesi avevano sistemato li’ beni personali nei container. ”Queste persone piangevano, quando sono arrivate le forze di polizia a mettere i sigilli – racconta Rinaldi, un ingegnere di 66 anni, fra i sindaci piu’ attivi in questi mesi a difesa della propria comunità. La procura, che ha chiesto e ottenuto dal Gip il sequestro, gli contesta di aver consentito l’installazione delle mobil house e del gazebo in legno, oltre all’esecuzione di scavi, ”in una zona asseritamente vincolata da inedificabilita’ assoluta per essere inserita in area vincolata paesaggisticamente. Zona R4, e all’interno del Parco dei Monti Sibillini”.

”Non una casetta di legno, non alcun altro immobile, non un solo ripristino dei vecchi impianti sportivi, compreso il Palazzo del ghiaccio e la piscina, potranno mai essere messi in atto”. E’ quanto si legge nella lettera di dimissioni che Rinaldi ha consegnato al segretario comunale, e al Consiglio comunale, rassegnando le sue ”irrevocabili dimissioni”. La lettera e’ gia’ stata protocollata, ma, in base alla legge, Rinaldi ha 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni, evitando il commissariamento del Comune. ”L’impossibilita’ di ricostruire Ussita e gli altri Comuni situati all’interno del Parco – dice Rinaldi – diviene una certezza ove non muti il quadro legislativo che tuteli, in un ambito di straordinaria gravita’ come quello che ci coinvolge, anche la presenza umana inserita nell’ambiente naturale”. Il sindaco parla di una ”situazione stagnante, nella quale non intendo piu’ trovarmi, e non intendo far trovare i miei concittadini, garantendo che la mia battaglia per difendere i loro diritti e per cercare di aiutarli ad uscire dal grave stato di disagio e di abbandono in cui versano continuera’ con ancora maggiore incisivita’”.

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