Tumori: più informazioni corrette la chiave per la salute andrologica

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Informare attraverso i media la popolazione maschile per promuovere e diffondere una corretta prevenzione della salute andrologica e contrastare in questo modo il tumore testicolare, la malattia oncologica più diffusa gli uomini con meno di 50 anni, con un picco di incidenza tra i 15 e i 35 anni di età. È l’obiettivo del Corso di formazione ‘La salute andrologica: corretta informazione, efficace prevenzione e diagnosi precoce’ che si svolge oggi a Roma, promosso da Dipartimento di medicina sperimentale – sezione di fisiopatologia medica ed endocrinologia e della Sapienza Università di Roma con il supporto del ministero della Salute. Tabù sociali e carenze nella comunicazione scientifica per il pubblico – spiegano gli organizzatori – hanno fino a oggi creato un importante gap informativo intorno alle malattie andrologiche, che incidono pesantemente sulla salute sessuale e riproduttiva del maschio e sono in preoccupante aumento nel nostro Paese. “L’obiettivo di questa giornata è chiedere aiuto agli operatori e ai media per trasmettere il messaggio che la prevenzione andrologica è ormai un fatto maturo, e che noi medici abbiamo la possibilità di risolvere e curare le patologie sin dall’età giovanile – spiega all’AdnKronos Salute Andrea Lenzi, presidente della Sie, Società italiana di endocrinologia – Questo – prosegue – eviterebbe tutta una serie di complicazioni che invece oggi vediamo, come ad esempio nell’adulto non più giovane che cerca di avere figli non riuscendoci, o che ha difficoltà sessuali o magari ha patologie maggiori solo perché non ha mai fatto opportuna prevenzione”. “Fino a una decina d’anni fa – aggiunge Lenzi – dei problemi della salute sessuale maschile non si parlava affatto, poi si è iniziato a parlarne ma spesso in maniera poco informata, e solo negli ultimi anni si è affermata, anche fra noi endocrinologi, la triade endocrinologia-metabolismo-andrologia, e, appunto, l’andrologia è diventata parte integrante della nostra scienza ma soprattutto si è capito che le armi più importanti per mantenere in salute un uomo giovane, adulto e anziano sono l’informazione e la prevenzione sin dall’età pediatrica”. Un impegno, quello del Policlinico, che si concretizza attraverso la Testis Unit, punto di riferimento regionale e nazionale per la gestione diagostico-terapeutica delle lesioni testicolari. “La Testis Unit – ricorda Lenzi – mette assieme nel percorso diagnostico assistenziale un’équipe di specialisti: l’endocrinologo con competenze andrologiche, il chirurgo e l’urologo, l’anatomopatologo, il radiologo, il seminologo. In un’unica struttura sono riuniti una serie di specialisti adatti ad affrontare e discutere i casi più complicati”. “Il tumore ai testicoli è più frequente tra i maschi tra i 15 e i 40 anni, con un’incidenza stimata in Italia di circa 9-10 casi ogni 100mila abitanti ogni anno. Stimiamo che in Italia ci siano 34mila tumori testicolari ogni anno – aggiunge Andrea Isidori, professore associato Università Sapienza di Roma, Policlinico Umberto I – In genere si manifesta con un bozzetto sul testicolo, un senso di pesantezza. E’ molto importante fare subito una visita di controllo perché è un tumore a crescita rapida, che nell’arco di due o tre mesi può generare metastasi”. “Fortunatamente – conclude Lenzi – le terapie per il tumore testicolare sono molto migliorate, tanto che la sopravvivenza dei pazienti con cancro del testicolo si stima sia arrivata a superare il 90% questi risultati incoraggianti dipendono sia dalla migliore accuratezza diagnostica, sia dalla diagnosi precoce per la quale riveste un ruolo chiave il paziente stesso con l’autopalpazione dei testicoli (come quella del seno per il cancro della mammella), manovra semplice e indolore, ma molto preziosa per identificare precocemente un nodulo del testicolo e recarsi dal medico”. (AdnKronos)

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