‘Prima che sia troppo tardi’, un gioco di ruolo a cielo aperto per imparare a difendere la natura e a rispettare l’ecosistema: ‘buoni’ che affrontano ‘cattivi’, come turisti e abitanti maleducati, costruttori senza scrupoli, ma anche piante ‘aliene’ marine che mettono a repentaglio l’equilibrio naturale, con l’unico scopo di salvare il mare e le coste. Dal sud della Sardegna, e più precisamente dall’area marina protetta di Capo Carbonara a Villasimius, spiagge tra le più ricercate e belle dell’isola, parte un’iniziativa che si inserisce all’interno del progetto europeo ‘Res Maris” del programma Ue Life. Obiettivo? Imparare divertendosi. “E’ questo – spiega Giuseppina Liggi, della Città Metropolitana di Cagliari, ente capofila del progetto ‘Res Maris – lo spirito che ci ha guidati nella messa a punto di questo prodotto: arrivare alle persone parlando un linguaggio moderno, quello del divertimento e dei social network”. Dal gioco di ruolo (le cui regole sono scaricabili sul sito Res Maris.eu) alle gif animate, il progetto, promosso dalle Istituzioni locali e dall’associazione Tecla, è infatti sbarcato sui social, dove ogni settimana su Twitter e Facebook (@Res Maris) viene lanciata una campagna di immagini e accattivanti illustrazioni per i piccoli, di informazione e sensibilizzazione per il rispetto e la tutela del mare e delle coste.In particolare l’iniziativa punta alla difesa e alla conservazione della posidonia, pianta acquatica che produce una grande quantità di ossigeno ed è fonte di cibo per numerosi organismi, ma che è oggetto ogni anno di polemiche tra amministratori, operatori turistici e ambientalisti. Le praterie marine di questa ‘alga’ buona, in realtà una vera e propria pianta da fiore, rischiano di essere sradicate e scomparire a causa del traffico nautico, di ancoraggi liberi e improvvisati delle imbarcazioni, dei loro scarichi e della pesca a strascico. Proprio per evitare questo scenario è stato realizzato il progetto ‘Res Maris’, i cui risultati saranno resi noti il prossimo 14 giugno a Roma, nel corso di un convegno insieme agli altri partner dell’iniziativa, il Comune di Villasimius e l’Università degli Studi di Cagliari.