Astrofisica: la nuova teoria, nessun Universo senza Big Bang

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Nessun Universo senza Big Bang. Secondo i risultati di uno studio congiunto condotto dal Max Planck Institute e dal Perimeter Institute le teorie che escludono il Big Bang dai primi momenti di vita dell’Universo non sarebbero valide.

In accordo con la Teoria della Relatività di Einstein, la curvatura dello spazio-tempo era infinita al momento del Big Bang. In realtà arrivati a questo punto, tutti gli strumenti matematici falliscono e questa tesi viene invalidata. Ciononostante – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – parte della comunità scientifica ha continuato a ritenere valida la tesi che i primi momenti di vita dell’Universo potessero essere spiegati in un modo più semplice: è il caso della teoria dello stato senza confine (no-boundary proposal) di James Hartle e Stephen Hawking e di  quella del tunnelling proposal di Alexander Vilenkin.

Le teorie di Hartle-Hawking e di Vilenkin sostengono che l’Universo agli albori della sua esistenza abbia avuto origine dal tunnel quantistico e successivamente si sia sviluppato nella forma che conosciamo oggi.

La curvatura dello spazio-tempo in questo momento, sarebbe stata di grandi dimensioni ma limitata alla fase iniziale e la geometria dell’Universo non avrebbe avuto confini. Per lungo tempo, le conseguenze di questa ipotesi non sono state chiare e per la prima volta Jean-Luc Lehners e i suoi colleghi Job Feldbrugge e Neil Turok, sono riusciti a definire in modo preciso queste tesi con l’ausilio di modelli matematici, calcolando le loro implicazioni e dimostrando che non ci sono, al momento,  alternative alla teoria del Big Bang. Come risultato del principio di indeterminazione di Heisenberg, questi modelli implicano che sia gli universi di forma piatta, sia quelli di forma irregolare, possano originarsi dal nulla con una maggiore probabilità per i secondi.

La teoria dello stato senza confini, quindi, non può essere applicata a un universo come il nostro ma al contrario a quelli curvi di minuscole dimensioni che collasserebbero immediatamente,” ha affermato Jean-Luc Lehners, del Max Planck Institute.

In conclusione, non è così semplice eludere il Big Bang. Il prossimo passo per il team di studiosi, sarà cercare di comprendere il meccanismo che possa aver tenuto  sotto controllo le grandi fluttuazioni quantiche nelle circostanze più estreme: un processo che ha permesso al nostro Universo di evolversi nel corso del tempo.

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