Il nostro clima sta cambiando, ed a rilevarlo senza più dubbi sono i satelliti europei di osservazione della Terra che hanno rilevato un innalzamento dei mari del pianeta pari a 3 millimetri l’anno. “L’anno scorso è stato il più caldo registrato, il ghiaccio marittimo è in declino e il livello del mare continua a salire. In questo contesto, i satelliti ci forniscono una visione imparziale di come il nostro clima sta cambiando e gli effetti che ha sul nostro pianeta” segnala l’Agenzia Spaziale Europea che ha pubblicato sul suo sito dati e mappe e che ha avviato il progetto Climate Change Initiative che integra tutti i data base delle missioni. Le stime, riferisce quindi l’Esa, “mostrano che il livello del mare globale è in aumento di circa 3 mm all’anno. Questa è una delle principali minacce del riscaldamento globale, soprattutto per le aree costiere basse“. “Identificare i singoli contributori all’aumento del livello del mare è una sfida complicata nella scienza del clima” indica l’Agenzia spaziale europea. I satelliti che osservano la Terra “stanno mappando i cambiamenti del livello del mare, che variano in tutto il globo, ma i dati dei satelliti possono anche essere utilizzati per quantificare la quantità di acqua proveniente da varie fonti, come il ghiaccio, nonché l’espansione termica di acqua dell’oceano a causa dell’aumento delle temperature“. Il ruolo dello spazio nel monitoraggio del nostro pianeta “non si ferma” assicura ancora l’Esa ribadendo che “dalle emissioni di gas a effetto serra all’ozono, al ghiaccio marino all’umidità del suolo e altro ancora, gli strumenti spaziali ci forniscono i fatti indipendenti e scientifici che dimostrano che il nostro clima sta cambiando“. “Il clima e la scienza del sistema terrestre sono essenziali per posizionare i paesi in prima linea della rivoluzione verde” afferma Josef Aschbacher, direttore dei programmi di osservazione della Terra dell’Esa. “L’osservazione della Terra basata sui satelliti e sulle missioni nello spazio svolge un ruolo sempre più importante vista la portata globale dei satelliti e degli stessi strumenti di monitoraggio. L’Europa – rimarca Aschbacher – è impegnata a contribuire ad una migliore comprensione del pianeta Terra e alla sua conservazione“.