“Perché il piano di eradicazione dell’epatite C abbia efficacia, sarà necessaria una forte spinta politica in ogni singola Regione. Sarebbe auspicabile che non solo l’assessore alla Sanità, ma lo stesso presidente della Regione dia un chiaro segnale di priorità e di indirizzo: altrimenti, l’obiettivo dell’eradicazione sarà molto difficile da raggiungere”. Lo ha affermato Antonio Gasbarrini, professore di Gastroenterologia dell’università Cattolica di Roma, intervenuto oggi a Roma al convegno ‘Hcv Regione Lazio: clinici, pazienti ed istituzioni a confronto’, realizzato con il contributo incondizionato di AbbVie. “Finalmente i medicinali per l’epatite C saranno disponibili per tutti e non solo per i malati più gravi: l’efficacia e la sicurezza delle nuove terapie faciliteranno la scelta migliore nella gestione di ogni singolo paziente”, sostiene Massimo Andreoni, direttore dell’Uoc Malattie infettive e Day Hospital al Policlinico Tor Vergata di Roma. Per Ivan Gardini, presidente di EpaC onlus, “la recente decisione di rimborsare la cura per tutte le persone con Hcv in Italia è un passaggio storico, e siamo riconoscenti a tutti coloro che hanno reso possibile questa grande vittoria per la sanità italiana”. “Finalmente – prosegue – tutti i pazienti possono essere inseriti nelle liste di attesa per iniziare il trattamento senza doversi recare all’estero e acquistare di tasca propria farmaci generici. Ma per riuscire a raggiungere l’obiettivo, fissato da Aifa, di curare 240.000 pazienti nei prossimi tre anni non c’è un minuto da perdere, ed è necessario riorganizzare e ampliare le reti di cura a livello regionale. Vuol dire che serve personale aggiuntivo, ulteriori centri prescrittori, reti Hub&Spoke che includano anche le carceri, i Sert e il coinvolgimento dei medici di famiglia se vogliamo curare fin all’ultimo paziente, bene e velocemente”, conclude.