Caldo, umido, sale e sabbia sono elementi caratterizzanti la vita estiva ma aprono le porte a infezioni batteriche, virali e ai funghi.
Tra quelle più diffuse troviamo l’impetigine, un’infezione batterica superficiale della pelle, frequente in età pediatrica, causata da batteri stafilococchi e streptococchi.
Alla pelle dei piccoli, notoriamente più delicata, va prestata, dunque, particolare attezione, specie se su di essa compaiono veschico/bolle (scollamenti della pelle, ripieni di liquido trasparente o giallato), o con delle erosioni (abrasioni superficiali, rotondeggianti, tipo scottature da sigarette), tavolta associate a prurito.
Le zone più soggette a simili sintomi sono quelle delle pieghe (ascelle, collo, inguine zona genitale, glutei), che restano a lungo più umide. Per contrastare l’infezione è possibile applicare sulla zona interessata pomate a base di antisettici e antibiotici, alle quali si può associare un trattamento antibiotico sistemico, indispensabile per lesioni multiple e molto estese, se l’infezione dura da molto tempo con recidive delle lesionni o se il bimbo è affetto da immunodeficit. Se il bimbo è colpito da impetigine, occorre tenerlo a casa per evitare la propagazione della malattia.
Da evitare che il bimbo tocchi le proprie lesioni e che succhi il pollice, scongiurando, così, il contagio ad ogni altra parte del corpo. In spiaggia fate sedere il piccolo, col pannolino o col costume, su un asciugamano pulito e asciutto e non direttamente sulla sabbia. E’ consigliabile, dopo il bagno in mare, docciarsi con acqua dolce, cambianndo il costumino con uno asciutto se si prevede di tornare presto in acqua. Ferite o lesioni sono la porta d’ingresso alle infezioni per cui evitate il contatto diretto con la sabbia, lavandole accuratamente e disinfettando. Tenete le unghie del piccolo sempre corte e pulite, lavandogli spesso le mani e lavatevi le mani dopo ogni applicazione di pomata.