Maltempo, Coldiretti: dopo la siccità la grandine, danni per decine di milioni

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Tornado, trombe d’aria, bombe d’acqua e tempeste di grandine si sono abbattuti nelle campagne provocando decine di milioni di euro di danni, colpendo a macchia di leopardo dal Piemonte alla Lombardia dall’Emilia Romagna al Veneto ma anche il centro Italia. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo dopo un lungo periodo di assenza di acqua. In Piemonte in provincia di Torino – sottolinea la Coldiretti – si registrano danni a tettoie, alle serre di ortaggi, al mais steso a terra e rotture di alberi per effetto di bombe d’acqua e di grandine mentre in Emilia almeno 150 alberi di albicocchi sono stati abbattuti in provincia di Ravenna. A Modena – continua la Coldiretti – una intensa grandinata con chicchi della misura di monete da 1 euro ha completamente distrutto campi di mais, grano, vite e pere e a Reggio Emilia una tromba d’aria che si è abbattuta nella frazione di Villa Rotta di Luzzara ha provocato ingenti danni alle strutture, scoperchiando stalle e fienili, e alle coltivazioni di mais e foraggi. Le campagne sono state devastate a macchia di leopardo anche in Lombardia dove a Mantova tra Levata, Cerese, Borgoforte e San Cataldo Il vento e la grandine – rileva la Coldiretti – ha danneggiato mais e soia, scoperchiato barchesse, rotto vetri, sradicato alberi e scardinato portoni. Una bufera tra Milano e Pavia, nella zona di Giussago, con chicchi grossi come noci, ha causato danni a orti e giardini ma – riferisce la Coldiretti – l’allarme è scattato anche in Lomellina nella zona di Mede, Sartirana Lomellina e Valle Lomellina con proiettili di ghiaccio. Una tromba d’aria ha colpito la zona di Mortara, in provincia di Pavia e in provincia di Como una frana ha isolato una stalla. In Veneto si contano i danni delle grandinate con serre di ortaggi e fiori divelte, campi di mais distrutti e vigneti. Le precipitazioni al Centro Nord – continua la Coldiretti – non hanno peraltro scalfito lo stato di grave siccità dei campi perché l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni con frane e smottamenti.

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