“A Catania si allunga la lista di cittadini pedoni e ciclisti (gli ultimi due ieri: un pedone ed una ciclista in gravi condizioni) quasi sempre vittime di irresponsabili automobilisti che non tollerano la presenza di questi in quanto limiterebbero la loro folle corsa oltre all’assenza di reali iniziative di prevenzione e difesa della sacra incolumità di tutti i cittadini ed il rispetto della Carta Europea dei Diritti del Pedone che al primo articolo così recita “ Il pedone ha diritto a vivere in un ambiente sano e a godere liberamente dello spazio pubblico nelle adeguate condizioni di sicurezza per la propria salute fisica e psicologica”.
Non passa giorno- afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – che tutti quei cittadini più indifesi e vulnerabili non rischino di essere investiti o vengono investiti, anche gravemente, ovvero trattati come veri e propri birilli (e tra questi i più indifesi come bambini, invalidi, anziani, donne incinte ecc.), e quasi sempre proprio su quei segnali pedonali che si trasformano in vere ‘ roulette russe’ o per l’assenza di piste ciclabili sicure all’interno del centro urbano che, invece, dovrebbero garantire una certa sicurezza dai mezzi a motore (secondo gli ultimi dati ISTAT ogni settimana sulle strade italiane perdono la vita in media 11 pedoni: nel solo 2015 i pedoni morti sono stati ben 601 (+4,0%), i ciclisti ben 249 ( -8,8%) , i ciclomotoristi 106 ( -5,4%), i motociclisti ben 769 (+9,2%) ed infine gli automobilisti ben 1.466 (-7), ovvero una guerra non dichiarata e per la quale tutti fanno ben poco!).
Ma quanti di quegli automobilisti che non si sono fermati davanti ai segnali pedonali, nel rispetto del codice della strada e della vita delle persone, vengono contravvenzionati? Forse uno su un milione? Quanti sono io segnali pedonali visibili a distanza, quanti quelli rialzate rispetto al manto bicolore, e quanti quelli inesistenti o invisibili? Quanti sono i semafori pedonali acustici e quanti quelli visibili e sempre funzionanti? Quanti sottopassaggi o sovrappassi vi sono in quelle arterie come viale Africa, appunto, il lungomare, la circonvallazione tanto per fare qualche esempio? Quanti sono quegli automobilisti che posteggiano sui segnali pedonali (oltre che sui marciapiedi) non permettendo la visibilità completa a chi dovrebbe attraversare o agli stessi automobilisti e quante multe vengono prese nei confronti di questi oltre alla rimozione delle auto? Basterebbe attraversare in uno dei giorni della settimana una delle strade della città per poter verificare che ogni segnale pedonale viene utilizzato come parcheggio e quasi mai una multa sul parabrezza o la rimozione di questi. Quante le piazze e le strade aree pedonalizzate e veramente pedonalizzate? Quanti limiti allo smog avvelenatore e quante le centraline ancora funzionanti? Altro che sicurezza stradale altro che mobilità sostenibile tutte parole buttate al vento o utilizzati a fini propagandistici.
Dov’è andato a finire il limite dei 30 km orari che doveva essere imposto in tutta la città che avrebbe limitato gli incidenti stradali diminuendo la velocità e dunque l’impatto contro inermi cittadini o altri mezzi e diminuito di molto anche il tempo di frenata? Forse gli automobilisti sono intoccabili in questa città, quando invece tutti i cittadini sono anche pedoni?
Catania resta una città ad alto livello di rischio per i pedoni di tutte le età in quanto vi è la sub-cultura imperante dell’auto come mezzo privilegiato ed intoccabile che ovviamente va a discapito di quei cittadini che vengono visti come ostacoli alla loro circolazione e dunque si preferisce ‘non vederli’, poche volte per distrazione, e passare oltre!
Tutto ciò non è più accettabile né più tollerabile in quanto ne vale della qualità della vita in città e conseguentemente del benessere e dell’incolumità di ogni cittadino a partire dai più indifesi”. Così Alfio Lisi, Portavoce di Free Green Sicilia.