Previsioni Meteo – Mentre sulle regioni settentrionali la gran calura di questi ultimi giorni è stata scacciata a suon di forti temporali, nubifragi, grandinate di grossa taglia e persino degli episodi di alluvioni lampo lungo la fascia prealpina veneta (accumuli localmente superiori ai 100 mm), sulle regioni del centro e su quelle meridionali l’apice di questa ormai prolungata ondata di caldo si registrerà proprio nei prossimi giorni. Difatti l’ampia bolla di aria calda ora tende a piegarsi verso le nostre regioni centro-meridionali, dove si verificherà un ulteriore aumento dei valori termici, accompagnato dalla stagnazione nei bassi strati di elevati tassi di umidità relativa che contribuiranno a rendere la calura ancora più insopportabile. Già in queste ore valori prossimi ai +38°C +40°C all’ombra vengono registrati sull’entroterra sardo, mentre punte di oltre +35°C +36°C si stanno misurando in varie aree del centro e del sud.
Nel frattempo l’avanzamento da ovest, dal nord Atlantico, di una nuova e più grossa saccatura che si avvicinerà al Portogallo e alla Spagna, determinando un abbassamento dei valori di geopotenziale fra la penisola Iberica, la Francia e il bacino centro-occidentale del Mediterraneo. Tale saccatura nel corso della giornata di domani e mercoledì verrà alimentata da un “Jet Streak” (massimo di velocità del “getto polare”) che dalle coste del Canada orientale si verserà sull’Atlantico, affondando con un ramo meridiano all’interno della saccatura, lungo il bordo più occidentale di quest’ultima.
L’ingresso di questo “Jet Streak” avrà il merito di prolungare, verso latitudini più meridionali, tale saccatura, la quale da mercoledì riuscirà a scivolare sino alle Baleari, favorendo poco più ad est un richiamo di calde e secche correnti sub-tropicali continentali in quota, d’estrazione nord-africana, che dall’entroterra algerino e tunisino si muoveranno verso il basso Mediterraneo centrale, raggiungendo la Sicilia e l’Italia meridionale, con l’irrompere di isoterme di +25°C +25°C a 850 hpa fin sulla Sicilia, pronte ad infuocare le aree interne dell‘isola.
Già mercoledì, con l’attivazione nei bassi strati di una debole ventilazione meridionale che tenderà a surriscaldarsi ulteriormente durante la discesa dai rilievi del vicino retroterra (Madonie, Nebrodi e Peloritani) verso le sottostanti aree costiere, i primi +39°C +40°C di stagione potrebbero toccarsi in diverse località del palermitano e del messinese tirrenico. Queste condizioni meteorologiche estreme, assieme al soffio di una sostenuta ventilazione sciroccale nei bassi strati, potranno favorire lo sviluppo di vasti incendi sulle aree montane e collinari della Sicilia tirrenica. L’onda di calore d’estrazione algerina penetrerà con una componente più da SO, dato che l’anticiclone “libico-algerino” distenderà il proprio baricentro in direzione dello Ionio.
Per tale motivo questa nuova avvezione calda, figlia di un richiamo pre-frontale, durerà fino alla giornata di sabato, insistendo fra Sicilia, Calabria e Puglia, fino al pomeriggio/sera di sabato. La fase clou di questa ondata di calore si avvertirà proprio fra le giornate di mercoledì e giovedì, allorquando la Sicilia e l’estremo sud peninsulare (Calabria, Basilicata e Puglia) verranno investiti da un “torrido” flusso da SO che trasporterà masse d’aria molto calde, secche e polverose che dall’entroterra desertico algerino si spingeranno fino alla Tunisia e al basso Mediterraneo centrale, con isoterme molto elevate in quota, nella libera atmosfera.
Basti pensare che alla quota di 850 hpa arriveranno isoterme di oltre i +25°C +26°C che arroventeranno l’aria nei medi e bassi strati, creando la cosiddetta “canicola”, con cieli velati dal pulviscolo desertico trascinato dai venti sud-occidentali in quota. Fra la giornata di giovedì e quella di venerdì lo spostamento verso levante della saccatura in quota (cavo d’onda) favorirà l’avvento nei bassi strati di una ventilazione occidentale che tenderà a surriscaldare ulteriormente l’aria sulla Sicilia settentrionale prima e orientale dopo, per l’effetto “favonico” esercitato dai rilievi interni dell’isola.
Difatti, dopo aver attraversato tutto l’entroterra isolano, raccogliendo strati d’aria molto calda (per insolazione diurna), la ventilazione occidentale tenderà a ridiscendere sulla costa messinese, la piana di Catania, il siracusano e il ragusano, ulteriormente arroventata, a causa anche della “compressione adiabatica” indotta dalla componente discendente costretta a scendere dai rilievi interni isolani verso il mar Ionio. Tale fattore con l’insorgenza dei venti di terra, che dovrebbero inibire le mitigatrici e più umide brezze di mare dai quadranti orientali, contribuirà a far schizzare i valori termici oltre il muro dei +39°C +40°C, con picchi estremi di oltre i +42°C +43°C sulle zone più interne del catanese e siracusano, specie nell’area della piana di Catania e la zona attorno Catenanuova.
Quest’ultima località molto celebre in Europa per i +48.5°C stabiliti nella storica ondata di calore dell’agosto 1999, quando l‘isoterma di +30°C a 850 hpa riuscì a raggiungere la Sicilia. Tuttora quei +48.5°C rappresentano la temperatura massima più alta registrata in Europa da una stazione che si può considerare a norma WMO. Ma temperature molto elevate per la stagione, con picchi fino a +37°C +38°C, favoriti dall’arrivo dei venti sud-occidentali di caduta dalle aree interne, si raggiungeranno anche nelle località della Calabria ionica e nelle zone interne della Puglia centro-meridionale. Andrà meglio solo sulle città di mare e sulle zone costiere dove le brezze e i venti termici attenueranno in modo anche significativo gli effetti della calura, salvo temporanee impennate termiche indotte da improvvise rotazioni del vento (vento da terra).
Le brezze avranno il merito di attutire l’ondata di calore, tanto da creare notevolissimi divari barici con le località del vicino entroterra, letteralmente “arroventate” dal sole. Il gran caldo insisterà fino alla giornata di sabato, poi già domenica con l’ingresso delle più temperate correnti oceaniche che si faranno strada con l’ingresso dei venti di ponente e maestrale, le temperature cominceranno gradualmente a calare, mentre l’aria molto calda d’estrazione sub-tropicale sarà costretta ad allontanarsi verso il basso Mediterraneo, ripiegando verso lo Ionio e la costa libica. L’abbassamento si concretizzerà non prima di domenica quando cominceranno a penetrare le prime masse d’aria umide e temperate d’estrazione oceanica che interagendo con l’aria molto calda e umida lasciata in eredità dall’ondata di calore potranno creare anche dell’instabilità, con dei temporali e dei rovesci sparsi.