«I buoni risultati complessivamente conseguiti nel 2016 non devono diminuire il livello di attenzione sul problema degli incendi boschivi e di interfaccia che invece, come noto, deve essere fronteggiato in maniera sinergica fra tutte le componenti e strutture operative, sia regionali sia statali, nell’ambito del Servizio Nazionale della Protezione Civile. È utile ricordare, infatti, che i primi mesi del 2017 sono stati caratterizzati da fenomeni diffusi, determinati anche per effetto del deficit idrico che ha interessato quasi tutto il Paese, e da un’intensificazione degli interventi rispetto al passato, con un numero di richieste di concorso della flotta aereo antincendio di Stato in forte aumento in confronto agli anni precedenti, al punto da risultare la stagione invernale più complicata dal 2004, dopo quella del 2012».
È questo uno dei passaggi delle “Raccomandazioni” che il Presidente del Consiglio dei Ministri, come ogni anno, ha rivolto a Regioni, Province Autonome e Ministeri interessati in vista della campagna estiva antincendio boschivo che si apre formalmente oggi, 15 giugno.
Nel documento, in via di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e consultabile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_prov.wp?contentId=LEG64450), si sottolinea proprio come la migliore strategia per contrastare efficacemente gli incendi boschivi e di interfaccia – una responsabilità posta, in via prioritaria, in capo alle Regioni – risieda nella capacità di combinare azioni sinergiche fra tutte le componenti e le strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Si ricorda, in particolare, come il concorso della flotta aerea statale – che quest’anno sarà ulteriormente incrementata rispetto allo scorso anno – è sempre in supporto ai velivoli che devono essere dispiegati dalle singole Regioni.
Le attività di previsione, prevenzione, pianificazione, razionalizzazione e ottimizzazione dei mezzi e delle risorse disponibili necessitano, alla luce della riforma introdotta dal D.Lgs. 177/2016 che ha previsto l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato in altre Amministrazioni, di una riorganizzazione strutturale che ponga grande attenzione al dispiegamento delle squadre di avvistamento, sorveglianza e spegnimento da terra, modulate in relazione alle peculiarità del territorio e alle previsioni giornaliere del pericolo incendi.
«Il cambiamento organizzativo nell’antincendio boschivo a livello regionale, che evidentemente scaturisce dalla riforma del D.Lgs. 117/2016, può infatti rappresentare un’occasione di ulteriore crescita e di miglioramento dell’intero sistema di risposta agli incendi boschivi se le azioni di riorganizzazione sono pianificate in stretta correlazione con i rispettivi contesti ambientali e territoriali ed attuate con tempestività» scrive sempre il Presidente del Consiglio. «In questo senso appare particolarmente utile lo strumento degli accordi operativi tra Amministrazioni regionali geograficamente limitrofe per il supporto reciproco di strategie e mezzi operativi, accordi che talune Regioni hanno già sottoscritto e che si auspica possano estendersi anche in altre realtà del Paese».
Il Presidente richiama, inoltre, le Strutture e gli Enti coinvolti a porre in essere ogni azione preventiva mirata alla riduzione, anche potenziale, del rischio di innesco e sviluppo degli incendi boschivi e di interfaccia, con particolare attenzione alle infrastrutture strategiche, alle reti viarie e ferroviarie oltre che agli insediamenti urbani e alle aree di pregio ambientale e naturalistico.
Un’attenzione ancora più giustificata se si guarda ai numeri della campagna invernale di quest’anno: il Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione Civile ha infatti ricevuto 111 richieste di concorso dalle Regioni, in netto aumento rispetto a quelle nel 2016 quando, nello stesso periodo (15 febbraio-30 aprile), erano state 72 e più del doppio rispetto alle 55 del 2015.