Raccolta di carta e cartone, Montalbetti (Comieco): “Si può fare ancora di più”

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Un modello virtuoso, quello della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, che ci vede tra i primi in Europa, sebbene presenti ancora punte di eccellenza e aree che, invece, restano indietro come la Sicilia. Cresce la sensibilità sul tema ma persistono grandi questione aperte, tra cui quella che riguarda la Capitale che resta immobile mentre il Sud fa grandi passi in avanti. Insomma, molto si è fatto ma molto ancora si può fare: ne è convinto Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, il consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
Partiamo dai risultati positivi. Qui, ad aver influito “è certamente la ripresa dei consumi, indicatore importante che l’economia ha ricominciato a muoversi; ma anche il fatto che si siano attivate le raccolte differenziate in una serie di aree, in particolare nel meridione”, spiega Montalbetti all’Adnkronos. Ed è infatti il Sud Italia a far registrare la crescita maggiore. Come?

“Grazie a tre fattori tra loro combinati – risponde Montalbetti – primo fra tutti, una più forte e consapevole attenzione degli amministratori pubblici e delle società che gestiscono il servizio; secondo, un’accresciuta sensibilità dei cittadini che si sono trovati di fronte, in particolare a Napoli e Bari, a un servizio che funziona bene; terzo, il ‘fattore Comieco’ con la decisione del consorzio, che ormai risale al 2015, di stanziare 7 milioni di euro per sostenere, in termini di acquisti, attrezzature e strumenti, le amministrazioni comunali che volevano puntare con decisione sulla raccolta differenziata”.
Fin qui tutto bene, dunque. Ma ci sono ancora dei nodi da sciogliere. “C’è la grande questione aperta che riguarda la Capitale – sottolinea Montalbetti – qui, il tema della raccolta differenziata deve trovare davvero le modalità giuste per fare il balzo in avanti. Sostanzialmente, a Roma la situazione, per quanto riguarda carta e cartone, è rimasta uguale: abbiamo stimato tra le 250mila e le 300mila tonnellate di carta e cartone che finiscono ancora in discarica e che sono invece una risorsa preziosa. Abbiamo più volte confermato la massima disponibilità al Comune di Roma”.
E ancora: “stimiamo in circa un 1 milione di tonnellate (di cui 600mila tonnellate solo al Sud) il macero che potrebbe essere rapidamente intercettato attraverso l’attivazione e il consolidamento di raccolte differenziate, in particolare mi riferisco alla Sicilia che è ancora molto indietro, la Calabria e aree che possono certamente fare di più come la Liguria”. Cosa manca per compiere questi salti di qualità? “Una combinazione di determinazione dell’amministratore pubblico e di efficienza di ha l’incarico di gestire il servizio”.
Poi, ci sono ancora vincoli da superare: “il primo riguarda lo smaltimento delle impurità, ovvero degli scarti di lavorazione che finiscono in buona parte in discarica: un’intelligente rete di termovalorizzatori collegati ai grandi impianti industriali potrebbe essere la soluzione – sottolinea Montalbetti – Il secondo, riguarda le modalità organizzative che sono differenti da regione a regione, a partire dai colori delle campane: per arrivare a una situazione nazionale omogenea serve un provvedimento di tipo nazionale”.
E poi, “una politica di attenzione maggiore ai costi e ai trasporti marittimi delle raccolte: un problema importante e Comieco sta contribuendo anche economicamente, servirebbe un provvedimento che faciliti la situazione”. Infine, la qualità della raccolta: “c’è molto da fare i termini di comunicazione e questa è una partita che vogliamo giocare insieme agli amministratori pubblici e alle società perché ridurre le impurità garantisce automaticamente un risparmio”.
“Per far funzionare bene questo sistema servono risorse economiche e noi nel 2016 abbiamo trasferito più di 100 milioni di euro ai comuni per attività di raccolta differenziata, corrispettivo che rientra nell’accordo nazionale Anci-Conai. Un’esperienza che pensiamo di replicare. Vediamo se ci saranno spunti ulteriori di crescita”. (AdnKronos)

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