Umberto Veronesi se n’è andato di martedì, l’8 novembre scorso mentre il mondo aveva gli occhi puntati sull’America che dopo il voto stava per scoprire il suo nuovo presidente. Sarà un martedì anche il 28 novembre prossimo, quando l’oncologo paladino delle donne avrebbe compiuto 92 anni. La sua Milano e la Lombardia hanno scelto queste due date per ricordarlo: l’8 novembre di ogni anno sarà la Giornata della ricerca a lui dedicata, indetta dalla Regione in memoria dello scienziato, mentre il 28 novembre il Teatro alla Scala tanto amato dal ‘prof’, presenza fissa alla Prima del 7 dicembre, ne festeggerà il compleanno con un concerto di musica classica a sostegno della Fondazione che porta il suo nome.
L’evento benefico è stato annunciato dal figlio Paolo Veronesi ieri sera a Palazzo Parigi, nel cuore del città meneghina, durante il tradizionale Charity Dinner della Fondazione creata dal padre nel 2003. Il primo senza di lui. Assente in sala, ma presente più di sempre nei cuori degli oltre 300 ospiti e sostenitori, e nelle parole dei suoi ‘eredi morali’ e dei suoi cari. “In molti ci chiedono com’è senza il prof e la risposta è che noi non ci fermiamo, noi andiamo avanti”, hanno spiegato gli uomini e le donne della Fondazione Umberto Veronesi in un filmato preparato per il momento del ricordo. “Andate avanti – diceva lui – perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione”.
“Papà non si fermava mai – ha raccontato Paolo, presidente della Fondazione e direttore di Chirurgia senologia all’Ieo di Milano – Ogni volta che poteva sedersi a guardare un risultato che aveva raggiunto, chiedeva ‘e adesso cosa facciamo?’. Era molto impegnativo, però questa è la lezione che ci ha lasciato e noi andiamo avanti”, con un focus “sulla ricerca oncologica, sulla prevenzione, sulla nutrigenomica”. Cavalli di battaglia del padre che “forse non avrà vinto la guerra contro il tumore – ha proseguito il figlio – ma di battaglie ne ha vinte tante”: contro i tabù sul cancro, “parola che una volta non si poteva nemmeno pronunciare”; per la diffusione della diagnosi precoce, sulla quale “un tempo prevaleva la paura di sapere”; per la divulgazione della scienza, “unica arma contro le fake news e le post-verità”; per una legge che garantisca il diritto a un fine vita dignitoso.
Alla commossa commemorazione di Umberto Veronesi c’era tutta la ‘Milano che conta’, volti noti della finanza, della cultura, della medicina, dello spettacolo. A rappresentare le istituzioni il vicesindaco Anna Scavuzzo. Madrina del Charity Dinner la modella e attrice Marica Pellegrinelli, conduttrice della serata aperta al pianoforte da Giovanni Caccamo, vincitore di Sanremo 2016 nella categoria Nuove proposte, terzo fra i Big nell’edizione 2015. Ai fornelli lo chef stellato Davide Oldani, che per l’occasione ha creato un menù a base di vegetali e pesce, come avrebbe gradito il prof. Fil rouge tra le portate il limone, agrume protagonista dell’iniziativa benefica ‘I limoni per la ricerca’, promossa in partnership con Citrus l’Orto italiano. “Un frutto simbolo dell’alimentazione amica della prevenzione”, ha evidenziato Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e ricercatrice sostenuta dalla Fondazione.
Dalla sua nascita l’ente ha aiutato 1.191 scienziati (194 quest’anno), per un totale di 112 progetti di ricerca. Una spinta all’eccellenza scientifica che dal 2014 ha prodotto 380 pubblicazioni scientifiche, con un impact factor complessivo pari a 1.996,47. “L’impegno va avanti sempre crescente e inarrestabile – ha assicurato Paolo Veronesi – perché solo la ricerca scientifica può migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone, introducendo nuovi modelli di prevenzione, diagnosi, terapia e cura”. Grazie ai fondi raccolti al galà, con il 5xmille e le varie modalità di donazione spiegate sul sito della Fondazione, l’obiettivo è finanziare 3 maxi-borse di studio da 30 mila euro l’una dedicate alla diagnosi precoce del cancro al seno, allo sviluppo di nuove cure contro i tumori pediatrici cerebrali, alla scoperta di nuovi bersagli terapeutici contro il cancro del polmone.
Sarà devoluta alla Fondazione Umberto Veronesi anche una percentuale delle vendite di ‘In tavola con il benessere – Il kit della salute’, offerto a fine cena ai partecipanti insieme a una piantina di menta. Realizzato da Excelsa, nasce da un’idea dello ‘chef scienziato’ e divulgatore Marco Bianchi e della Fondazione. Contiene un piatto e un bicchiere intelligenti, che indicano al commensale le dosi giuste dei vari ingredienti per mangiare e bere in modo sano secondo i principi della dieta mediterranea, e una ‘Breve guida all’alimentazione gustosa e salutare’. (AdnKronos)