Rinasce il sito di Santa Barbara, da ex miniera a opportunità per il territorio

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Da miniera di lignite utilizzata per produrre energia a opportunità per lo sviluppo del territorio: è il sito di Santa Barbara, l’area di circa 1600 ettari che si estende tra Cavriglia (Arezzo) e Figline e Incisa Valdarno (Firenze). Mentre l’omonima centrale, convertita dal 2006 in un impianto a ciclo combinato, rimane attiva, la miniera di Santa Barbara non è più utilizzata dal 1994 ed è al centro di un importante piano di riqualificazione grazie alla collaborazione tra Regione Toscana, Comuni ed Enel.
L’azienda, infatti, ha deciso fare di più con un ulteriore progetto, che applicherà i principi di Futur-e, programma lanciato dall’azienda per riqualificare i siti di 23 centrali termoelettriche che hanno concluso il loro ruolo nel sistema energetico o stanno per farlo: attraverso soluzioni sostenibili e innovative, le dismissioni degli impianti diventano nuove opportunità per i territori che le ospitano.
Un metodo che verrà applicato anche per l’ex miniera: con il supporto del Politecnico di Milano e degli stakeholder del territorio, e con il coinvolgimento dell’Università di Firenze, entro dicembre verranno definiti i possibili scenari di sviluppo, in maniera compatibile e integrata con i progetti già esistenti e sulla base di studi del contesto economico, dei piani urbanistici e delle aspettative delle comunità locali.
A gennaio verrà lanciato un concorso di progetti, che riguarderà le unità dell’area e gli ambiti d’intervento definiti nella prima fase. Le proposte progettuali verranno valutate da Enel, istituzioni e mondo accademico per verificarne l’idoneità rispetto alle aspettative delle comunità locali, dello sviluppo sostenibile del territorio e l’integrazione con il progetto di riqualificazione già in essere.
“La miniera di Santa Barbara – osserva l’assessore regionale all’urbanistica Vincenzo Ceccarelli – è stata uno straordinario motore di sviluppo per il Valdarno, ma oggi rappresenta un tema aperto da affrontare con urgenza per restituire alla comunità locale un patrimonio ambientale e magari una nuova occasione di sviluppo”.
Il progetto, dice Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Generazione Termoelettrica Italia di Enel, “va ad arricchire il percorso di riqualificazione del sito, e lo fa poggiando le basi su una piattaforma già avviata con Futur-e. Una best practice unica al mondo che, per la prima volta, applicheremo anche ad un’area del tutto diversa da quelle delle centrali. Una sfida importante che ci vede alleati con il territorio per lavorare insieme ad un futuro sostenibile per l’ex miniera”.
“Abbiamo sempre creduto che l’area ex mineraria continui a rappresentare una risorsa per il Comune di Cavriglia e per l’intero territorio – commenta il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni – Per la nostra Amministrazione Comunale di conseguenza, il progetto promosso da Enel rappresenta un’opportunità unica per integrare i progetti di riassetto del territorio divenuti necessari con l’esaurimento del bacino lignitifero risalente a oltre 20 anni fa”.
“Quello che stiamo compiendo è un passo concreto per la valorizzazione di un’area che rappresenta una grande opportunità di sviluppo per il territorio valdarnese e per l’intera Toscana”, spiega Giulia Mugnai, sindaco di Figline e Incisa Valdarno. (AdnKronos)

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