Salute: no fake news, premiate le eccellenze dell’informazione scientifica

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Informare i medici sull’appropriatezza delle cure e sicurezza delle terapie per favorire la salute dei pazienti scongiurando il ricorso alle ‘fake news’, ma anche agevolando la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale puntando su diagnosi precoce e corretta aderenza terapeutica per la prevenzione di gravi patologie. E’ questo lo scopo del premio ‘Le eccellenze dell’informazione scientifica e per la centralità del paziente’, promosso da FareRete onlus, con il patrocinio di Fnomceo, che oggi ha premiato i migliori progetti di informazione scientifica. I riconoscimenti sono stati assegnati, in una cerimonia al ministero della salute, ai lavori che hanno generato un reale beneficio per la salute dei cittadini e un progresso verso l’affermazione della centralità del paziente, appartenenti a 5 categorie: eccellenza informazione scientifica digitale; eccellenza informazione scientifica frontale; eccellenza informazione scientifica telefonica; eccellenza progetto multichannel; eccellenza patient support program. Tre i premi speciali: malattie rare-farmaci orfani; prevenzione-vaccini; integratori alimentari-nutraceutici. Una scelta affidata agli stessi medici, fruitori dei messaggi informativi medico-scientifici. L’obiettivo, spiegano i promotori, punta a migliorare l’intero processo di comunicazione sulla salute tra cittadini, medici, istituzioni e aziende farmaceutiche. Per dare ai pazienti fonti affidabili “evitando il rischio di imbattersi nelle ‘bufale’ sul web” e “per contrastare il dilagare di comportamenti irrazionali come la paura dei vaccini”. E’ infatti l’88% degli italiani a ricorrere a internet per cercare informazioni sulle patologie da cui è (o teme di essere) affetto. E il 93% delle donne, caregiver della famiglia, naviga online per orientarsi in ambito della salute. Il rischio risiede però nell’affidabilità delle fonti. “Tra gli utenti di internet c’è una differenziazione nel tipo di fonti utilizzate – spiega Ketty Vaccaro del Censis – Le persone più istruite e di età media dicono di cercare informazioni sanitarie rivolgendosi a siti specialistici e istituzionali. I più giovani si informano sui social. Inoltre il 20% contesta al medico la diagnosi sulla base di quanto ha appreso sul web”.

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