Salute, sangue: Italia autosufficiente ma servono donatori giovani

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Oggi si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al fine di aumentare la consapevolezza della necessità di sangue e di emoderivati, ma soprattutto per ringraziare i donatori di sangue per il loro gesto a favore dei cittadini che necessitano di terapie trasfusionali. Quest’anno la campagna proposta a livello mondiale ruota attorno allo slogan ‘Cosa sai fare? Dona il sangue. Dona adesso, dona spesso’. Le immagini scelte ritraggono quattro persone, di origini diverse (europea, mediterranea, africana ed asiatica) ritratte su uno sfondo che richiama le principali emergenze del proprio territorio. La scelta è caduta sulle necessità trasfusionali in caso di emergenza. Il sangue, infatti, è una risorsa fondamentale non solo per trattamenti programmati e interventi urgenti, ma è anche vitale per curare i feriti in caso di emergenze di ogni tipo (calamità naturali, incidenti, conflitti armati, ecc). L’accesso sicuro in quantità sufficiente al sangue e agli emoderivati è un elemento fondamentale di un sistema sanitario efficace. Ma in molti paesi i servizi trasfusionali devono affrontare la sfida di rendere il sangue sicuro e accessibile per tutti. Molto spesso in situazioni di emergenza, laddove non sia portata avanti una regolare attività di programmazione, in molti si chiedono cosa possano fare per alleviare le sofferenze di chi è colpito direttamente. “In Italia la terapia trasfusionale rientra tra i Livelli Essenziali di Assistenza e grazie alla presenza di 1milione e 700mila donatori volontari il nostro paese è un esempio a livello internazionale – ricorda Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale Fidas (Federazione Italiana Associazioni Donatori di sangue). Tuttavia occorre mantenere l’autosufficienza di sangue faticosamente raggiunta negli ultimi dieci anni. Quanto FIDAS aveva indicato con lo studio realizzato cinque anni fa, in collaborazione con la Fondazione Censis, si sta progressivamente verificando: l’invecchiamento della popolazione richiede un costante turn over di nuovi volontari del dono; inoltre occorre tenere costantemente sotto controllo l’effettivo consumo di emocomponenti e medicinali plasmaderivati del Paese. Per questo è necessario lavorare per migliorare un quadro che complessivamente si presenta positivo, ma che necessita dell’impegno costante da parte di tutti gli attori del sistema sangue. Tra gli obiettivi per il prossimo futuro, il rafforzamento della donazione volontaria, periodica, responsabile e non remunerata, la fidelizzazione dei donatori, la flessibilità della donazione in relazione ai bisogni programmati e, soprattutto, il coinvolgimento dei giovani”. Oggi i responsabili delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue, insieme ai rappresentanti istituzionali del sistema sangue, incontrano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin per celebrare i donatori d’Italia, ma anche per confrontarsi sulle strategie da mettere in atto. In tale occasione, grazie alla presenza dei rappresentanti del CONI e del MIUR, si farà il punto della situazione sulle collaborazioni volte a promuovere il dono del sangue e dei suoi componenti proprio tra le nuove generazioni. Fidas è una Federazione che conta oltre 70 Associazioni Federate su tutto il territorio nazionale. Nata nel 1959, il suo compito primario è promuovere una diffusa coscienza trasfusionale, sviluppare e coordinare su scala nazionale la promozione del dono volontario, anonimo, gratuito e periodico del sangue e suoi componenti e concorrere al conseguimento dei fini istituzionali del servizio sanitario nazionale, nei modi previsti dalle leggi vigenti in materia, promuovendo anche azioni comuni e coordinate tra le Federazioni ed Associazioni Donatori di sangue più rappresentative a livello nazionale. Fidas partecipa alla programmazione nazionale e regionale per il raggiungimento dell’autosufficienza del sangue e dei suoi componenti e promuove ogni iniziativa idonea a tutelare la Salute del donatore. Dal maggio 2003 il suo Presidente nazionale è il dr. Aldo Ozino Caligaris, membro del Comitato Direttivo CNS (Centro Nazionale Sangue) e membro del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute. Nel corso del 2016 i donatori volontari e associati FIDAS sono stati oltre 450mila, un numero inferiore rispetto all’anno precedente anche in termini di donatori periodici, ma con una maggiore incidenza di nuovi donatori, segno di una discreta vivacità nelle attività di reclutamento delle Federate, e con un mantenimento pressoché costante di giovani donatori. Le unità raccolte nel 2016 sono state 379.007, di cui 310.522 di sangue intero e 68.485 in aferesi.

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