“Chiedo al ministero della Salute l’invio dei commissari e ai volontari di Emergency di affiancare quei pochi medici rimasti per spirito di servizio. Da anni assistiamo a una vergogna: l’eutanasia dell’ospedale“. A dirlo all’Adnkronos è Domenico Messinese, sindaco di Gela, che da lunedì protesta davanti il ‘Vittorio Emanuele’ contro il progressivo depotenziamento della struttura. Con tanto di fascia tricolore riceve cittadini e riunisce la giunta davanti l’ospedale che negli ultimi anni tra reparti chiusi, tagli finanziari e carenza di personale è stato trasformato in “un presidio di periferia nonostante un bacino di utenza di circa 400mila persone“. “L’unica cosa che aumenta è il numero di ambulanze che fanno la spola tra Gela e Caltanissetta – denuncia -, portando nel capoluogo dell’ex provincia i malati gelesi. Siamo trattati come carne da macello per garantire un servizio a una città morta come Caltanissetta“. Per il sindaco a rischio ci sono gli stessi servizi essenziali alla popolazione. Gela è stata dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità ad alto rischio ambientale eppure l’Oncologia è carente e l’attivazione dell’unità di Terapia intensiva neonatale è attesa da anni. “L’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta – attacca Messinese – continua la sua costante e inesorabile opera di smantellamento di pezzi del nosocomio. L’Asp-Dracula adesso ha trovato la sua nuova vittima, il centro trasfusionale, così a Gela non si potranno più fare gli interventi per mancanza di sangue“. Un depauperamento che secondo il primo cittadino si è tradotto nella progressiva riduzione dei posti letto dell’ospedale passati da 48 a 20. Sulla vertenza Messinese, eletto tra le fila del M5s e poi espulso da movimento, ha deciso di accendere i riflettori. “Non mi fermerò finché al territorio non saranno date risposte concrete – dice -. Siamo stanchi di promesse e barzellette. E non escludiamo proteste eclatanti“. La grande assente finora è stata proprio la Regione. “Gucciardi non ha mai risposto alle nostre richieste, Crocetta, invece, ha sminuito la faccenda – prosegue il sindaco -. La verità è che proprio il presidente della Regione invece di dare risposte a un territorio martoriato da scelte politiche sbagliate sta trasformando i gelesi in un popolo di ammalati emigranti“. Ecco perché dopo due anni “trascorsi cercando inutilmente un dialogo” con la Regione e durante i quali “abbiamo visto i reparti chiudere uno dopo l’altro“, il primo cittadino ha preso carta e penna e ha scritto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Chiediamo l’invio dei commissari nel territorio per porre fine al tradimento che si sta consumando nei confronti del nostro territorio” conclude.