“Misure straordinarie per affrontare la grave siccita’ che sta interessando il territorio della Regione Calabria, ed in particolare il territorio della provincia di Cosenza.” E’ l’informativa che la Sorical ha inviato a tutti sindaci della Calabria invitandoli “a vigilare sulla corretta utilizzazione dell’acqua potabile”. All’informativa e’ allegato uno studio sulla siccita’ dell’ingegnere dell’Universita’ della Calabria Fabio Zimbo pubblicato sul sito www.meteoincalabria.it che evidenzia una condizione di “siccita’ severa e grave” principalmente in provincia di Cosenza e che trova riscontro dalla portate delle sorgenti delle ultime settimane. E’ proprio la provincia di Cosenza a destare preoccupazione “a differenza – afferma la Sorical – di quanto avviene per altre ampie aree del territorio calabrese, ed in particolare per le citta’ capoluogo che sono servite in prevalenza da grandi invasi di regolazione (Catanzaro: invaso del Passante; Crotone: invasi Arvo ed Ampollino; Vibo Valentia: invaso Alaco; Reggio Calabria: invaso Menta di prossima attivazione). La Citta’ di Cosenza e la massima parte del suo territorio provinciale e’ servita da schemi acquedottistici a loro volta alimentati da scaturigini sorgentizie, solo in parte integrate da campi pozzi realizzati nelle aree costiere. Mancando quindi la capacita’ di accumulo e di regolazione offerta dalle dighe e dai relativi grandi invasi, la severa condizione di siccita’ gia’ in atto e che verosimilmente andra’ ancora piu’ ad acuirsi nei prossimi mesi estivi ed autunnali va a generare sopratutto ed immediatamente una drastica diminuzione degli apporti sorgentizi cui si sommera’, anche entro breve, una rilevante diminuzione della producibilita’ delle falde entro cui emungono i tanti campi pozzi ad oggi operativi. Ci si attende una riduzione della produzione complessiva di oltre il 50% rispetto agli stessi periodi delle annate trascorse, idrologicamente molto piu’ favorevoli”. “La nostra Societa’ – ricorda la Sorical ai Sindaci – affidataria della gestione del complesso dei grandi acquedotti regionali e responsabile della fornitura ‘all’ingrosso’ presso i serbatoi dai quali hanno poi origine le reti di distribuzione comunali, mettera’ in campo – come sempre – tutta la sua struttura operativa per assicurare efficienza e continuita’ funzionale agli schemi idrici gestiti, essendo scontato che verranno attivati tutti gli impianti di emergenza di cui si dispone. Alcuni ingenti investimenti sono gia’ stati attivati e le relative realizzazioni sono ancora in corso in queste settimane, proprio allo scopo di rimettere in esercizio alcuni vecchi impianti, gia’ dismessi nei decenni trascorsi e che invece ora, nel severo scenario di crisi che si delinea, potrebbero offrire della produzione addizionale di grande utilita’. Preso comunque atto che gli acquedotti regionali, anche nella condizione di criticita’ di cui si e’ detto, sono comunque, in quasi tutti i casi, sempre in grado di erogare una portata adeguata al soddisfacimento del fabbisogno della popolazione fissato dagli standard di settore ed in particolare dalla Delibera di Giunta Regionale nell’intervallo tra 260-320 litri/(abitante x giorno) in funzione della classe demografica del comune, e’ evidente che ogni costruttivo sforzo non potra’ essere orientato al reperimento di risorse addizionali (peraltro relativamente impossibile) per mantenere la preesistente situazione di sovra-fornitura necessaria al mantenimento di un accettabile livello di servizio pur in presenza di elevatissimi livelli di perdite e prelievi abusivi per utilizzi impropri”. “Tutti i Sindaci e le amministrazioni comunali – scrive la Sorical – dovranno rivolgere ogni sforzo finalizzato ad una corretta conduzione della reti di distribuzione idrica interna, contrastando, anche con durezza, i prelievi e gli utilizzi impropri e riparando prontamente ogni perdita che si dovesse riscontrare lungo le reti. Fermo quanto sopra, valido in via generale per tutto il territorio provinciale, in un approccio di equita’ e trasparenza, faremo seguito entro breve con delle nuove comunicazioni in cui, per ciascuno degli schemi acquedottistici per i quali si profilano i maggiori scenari di crisi, con l’auspicabile e sempre costruttivo contributo e patrocinio offertoci dalla Prefettura, esamineremo quantitativamente il quadro di deficit da fronteggiare e, valutata l’eventuale disponibilita’ di fonti idriche autonome di cui di ciascun comune dovesse disporre, andremo a proporre dei piani di riparto delle portate disponibili commisurati alla popolazione residente”.