Mentre al centro-sud e lungo le coste adriatiche l’irrompere delle più fresche e secche correnti dai quadranti settentrionali sta favorendo un deciso calo dei valori termici, sulle regioni settentrionali l’arrivo dei venti da N-NO e Nord ha invece favorito, seppur solo localmente, importanti “scaldate” indotte dalla componente “favonica”. Quella di ieri, sabato 17 giugno 2017, verrà ricordata come una delle giornate più calde per il mese di giugno sulla Riviera di Ponente, tanto che in molte località, a cavallo fra il savonese e il genovesato, la colonnina di mercurio ha varcato la soglia dei +34°C +35°C all’ombra, favorendo l’abbattimento di diversi record di caldo mensili, incluso quello di Genova Sestri. Praticamente la situazione sinottica ideale per il raggiungimento di temperature da record sulle coste liguri, con una significativa avvezione di aria calda in quota e la presenza nei bassi strati di una ventilazione da “gradiente” dai quadranti settentrionali in grado di attivare correnti “favoniche” di caduta dai rilievi del vicino entroterra.
L’attivazione dei venti di tramontana e grecale ha determinato un brusco aumento termico, soprattutto lungo le coste della Riviera di Ponente, particolarmente esposte al soffio dei secchi venti da Nord e N-NE che fuoriescono a ventaglio dalle vallate e dai passi dell’Appennino Ligure. In questo caso le masse d’aria trasportate dalla ventilazione settentrionale invece di causare una diminuzione delle temperature hanno prodotto una sensibile “scaldata” che si è avvertita con maggiore enfasi proprio nelle aree sottovento, direttamente investite dai venti di caduta. Difatti le masse d’aria che nella giornata di ieri hanno interessato la Liguria, avendo una iniziale origine sub-tropicale continentale in quota erano già calde di per sé.
Una volta giunte al traverso del basso Piemonte e dell’entroterra ligure sono state costrette a scavalcare i rilievi che compongono l’Appennino Ligure per poi scivolare, attraverso le vallate del savonese e del genovesato, sino alle coste liguri, sotto forma di venti di tramontana e grecale insolitamente “torridi”. Questo perché, subito dopo aver superato il crinale appenninico, nella fase della discesa verso il mar Ligure, la massa d’aria si è ulteriormente surriscaldata per opera della “compressione adiabatica”, acquistando circa +1°C ogni 100 metri e raggiungendo le sottostanti aree costiere sotto forma di raffiche di caduta, molto calde e secchissime, che hanno determinato questi bruschi rialzi termici, ma anche una notevole diminuzione del tasso dell’umidità relativa che ha reso l’aria particolarmente asciutta.
Questi “torridi” venti di caduta dall’Appennino Ligure nella giornata di ieri hanno permesso ad alcune località liguri di poter stracciare diversi record di caldo per il mese di giugno, visto i valori che hanno sfondato la soglia dei +35°C all’ombra. Su tutti spicca il dato della stazione di Genova Sestri che ha stabilito una temperatura massima di ben +35,6°C, un valore che ha nettamente surclassato il precedente record di +34,0°C risalente al 29 giugno 1987. Per la città di Genova quella di ieri è stata una delle giornate più calde di sempre per il mese di giugno.
Notevolissimi pure i +35,0°C di Albenga che praticamente vanno ad eguagliare il precedente record di +35,0°C stabilito il 23 giugno del 2002. Altro importante record di caldo mensile caduto è quello della stazione di Capo Mele che ha archiviato una massima di ben +34,0°C, superando di netto il precedente di soli +33,0°C dell’8 giugno 2015. Anche in questo caso i caldi venti di caduta dai rilievi appenninici hanno avuto la meglio, favorendo l’incredibile impennata delle temperature, anche in prossimità del mare. Generalmente sulle aree costiere della Liguria la soglia dei +34°C +35°C, specialmente in questo periodo dell’anno, la si può superare attraverso l’attivazione dei caldi venti di caduta dall’Appennino che contribuiscono a far impennare di botto i termometri, con la conseguente sensibile diminuzione dei valori dell’umidità relativa.