Il devastante tsunami che ieri ha colpito la Groenlandia occidentale, di fronte i territori canadesi, ha letteralmente devastato il piccolo villaggio di Nuugaatsiaq, dove vivono circa 100 persone. Nuugaatsiaq sorge in un’isoletta della Baia di Baffin, nel territorio del comune di di Qaasuitsup. Non ci sono più speranze di ritrovare vivi i quattro dispersi, perchè in quella zona la temperatura del mare è al limite del congelamento e bastano pochi minuti per uccidere un essere umano. Sono 9 le persone ferite, due in gravi condizioni.
Il Regno di Danimarca ha dichiarato il “lutto nazionale”, mentre gli esperti di tutto il mondo stanno cercando quali siano le cause del sisma.
Allison Bent, sismologa del Natural Resources Canada, continua a inseguire la pista del terremoto di magnitudo 4.1 che è stato registrato dal GEUS (Servizio Geologico della Danimarca e della Groenlandia): “Basandosi sulla magnitudo, sospettiamo che non sia stato il terremoto stesso a innescare lo tsunami ma, con molta probabilità, il terremoto ha innescato una frana sottomarina, che a sua volta ha innescato lo tsunami. Gli tsunami che vengono innescati dalle frane tendono ad essere molto locali“, ma con il passare delle ore si fa sempre più strada un’altra pista, quella del crollo di una montagna proprio nei pressi di Nuugaatsiaq. Una vera e propria frana dalla costa sul mare, che avrebbe provocato uno tsunami così devastante e al tempo stesso molto localizzato. Il risentimento sismico di magnitudo 4.1 registrato dai sismografi, potrebbe essere la conseguenza proprio della frana (e non il contrario). Nessun terremoto, quindi, ma una grossa frana che – secondo questa tesi – avrebbe direttamente provocato le grandi ondate.
Intanto la popolazione è stata evacuata e rimane ancora oggi nei centri di evacuazione di Uummannaq. A Nuugaatsiaq sono rimaste solo 23 persone, tutti tecnici e addetti ai lavori. Al momento dello tsunami c’erano 101 persone: il villaggio è stato devastato, 11 case completamente sventrate e trascinate via dal mare al largo.
Le autorità competenti hanno deciso di evacuare in elicottero anche i residenti di Niaqornat, Illorsuit, Ikerasat, Saattut, Ukusissat e Qaarsut. Si temono, infatti, altri crolli e altre ondate anomale.