Farmacie pronte a una “vaccinazione di massa“. I titolari degli esercizi con la croce verde sono “disponibili a confrontarsi col legislatore per regolamentare la possibilità di effettuare in loco le vaccinazioni prescritte dai medici per conto del Servizio sanitario nazionale“. A eseguire materialmente l’iniezione potrebbe essere un infermiere professionale, la cui “eventuale presenza” è già “ammessa dalla legge sui servizi in farmacia“. La proposta, lanciata da Federfarma e Sunifar, arriva dalla Lombardia, ma è rivolta “al ministro della Salute e agli assessori regionali“. “La situazione dell’emergenza vaccinazioni – si legge nella nota – ha trovato la pronta risposta dal ministero della Salute con un appropriato piano che vede l’introduzione dell’obbligo vaccinale. Le farmacie hanno sempre portato il loro contribuito in tutte le emergenze sanitarie, e si dichiarano anche oggi pronte a una vaccinazione di massa“. “La legge sulla farmacia dei servizi – si ricorda – è stata scritta con l’intento di far arrivare a tutta la popolazione italiana alcuni servizi sanitari indispensabili per la tutela della Salute pubblica, pertanto le farmacie possono incrementare significativamente la partecipazione della popolazione alle campagne di vaccinazione nel pieno rispetto delle leggi vigenti“. “La farmacia italiana, parte integrante del Servizio sanitario nazionale – si legge ancora – chiede di essere considerata risorsa e opportunità per affrontare le esigenze della popolazione anche nell’ottica di possibili future emergenze sanitarie“. “In particolare le farmacie rurali dei piccoli comuni italiani – conclude la nota – sentono di dover offrire il loro contributo perché è proprio nelle zone rurali, con pochi servizi sanitari, che le piccole farmacie già sopperiscono alle svariate necessità sanitarie dei cittadini, con l’unico intento di venire incontro alle esigenze della popolazione“.