“Un recente articolo di stampa – spiega una nota ARPA Sicilia – riporta una dichiarazione di un Dirigente del Comune di Catania secondo la quale “…la situazione della balneabilità viene costantemente monitorata dall’ARPA” mentre altri articoli e servizi televisivi andati in onda nei giorni scorsi sui TG di emittenti locali e regionali chiamano in causa la Struttura Territoriale ARPA di Catania associandola in qualche modo alla gestione della qualità delle acque di balneazione di alcuni tratti di costa della provincia di Catania.
In merito occorre precisare quanto segue:
Nella Regione Siciliana il controllo delle acque di balneazione non è di competenza dell’ARPA ma rientra fra le attribuzioni istituzionali dei Laboratori di Sanità Pubblica (L.S.P.) delle Aziende Sanitarie Provinciali. Ogni anno il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico emana appositi decreti in merito.
Per l’anno in corso il decreto 17 febbraio 2017, relativo alla “Stagione balneare 2017”, dettaglia l’attività dei LL.SS.PP. in merito alla gestione del calendario di prelievi dei campioni, delle analisi e dell’inserimento dei relativi risultati nel Portale ministeriale “Acque di balneazione” nell’arco dell’intero periodo di campionamento, con inizio nel mese di aprile e termine 31 ottobre.
In altre parole, tutte le attività volte alla tutela igienico-sanitaria dei bagnanti, dalla vigilanza sull’apposizione dei divieti di balneazione, alla calendarizzazione dei prelievi di acqua di mare fino all’esecuzione delle relative analisi microbiologiche ed alla comunicazione di eventuali superamenti dei valori limite dei parametri contenuti nel D.Lvo30 maggio 2008, n.116, rimangono in capo all’Azienda Sanitaria Provinciale competente per territorio ed al proprio Laboratorio di Sanità Pubblica.
La Struttura Territoriale ARPA di Catania è intervenuta di recente a supporto tecnico della Capitaneria di Porto di Catania, attivando su specifica richiesta di tale Organo di Polizia Giudiziaria il proprio Servizio di Risposta alle Emergenze (SRE), in occasione di circoscritti episodi di possibili sversamenti in mare di sostanze di cui era necessario individuarne la natura al fine di valutare il rischio di conseguenti inquinamenti della matrice ambientale, senza nel contempo dovere esprimere giudizio alcuno di balneabilità, che spetta sempre e comunque ai competenti organi sanitari.
Gli esiti analitici relativi ai campioni prelevati in occasione dei vari interventi effettuati sono stati puntualmente trasmessi tanto alla Capitaneria di Porto di Catania, che ha attivato il SRE di ARPA Sicilia, quanto alle PP.AA. a vario titolo competenti che ne abbiano fatto richiesta.“