Ad una settimana dall’Assemblea elettiva nazionale, il Consiglio ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela del Territorio ed Acque Irrigue) ha confermato Presidente, Francesco Vincenzi, 39 anni, imprenditore agricolo di Mirandola, nel modenese. Vincenzi era stato eletto Presidente nel 2014; è perito agrario, coltivatore diretto, proprietario di un’azienda agricola cerealicola-frutticola di 110 ettari tra Mirandola e San Felice sul Panaro. Dal 2011 è Presidente del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) e dal 2012 è anche Presidente di Coldiretti Modena. Sono stati confermati anche i 3 Vicepresidenti: Vito Busillo (Campania, Coldiretti), Donato Di Stefano, Basilicata, CIA), Giovanni Tamburini (Emilia Romagna, Confagricoltura).
“Dobbiamo proseguire con grande determinazione sulla strada fin qui tracciata – ha indicato Vincenzi, ringraziando per la confermata fiducia – All’orizzonte, c’è la fase operativa del Piano Irriguo Nazionale, cui seguirà quella dei finanziamenti previsti dal Fondo Sociale di Coesione per interventi sulle infrastrutture per l’irrigazione: in tutto 595 milioni di euro. Accanto a questo proseguiremo il pressing sul Governo per l’avvio, con la prossima Legge di Stabilità, di un Piano Nazionale degli Invasi, la cui necessità è quotidianamente dimostrata dalla siccità e dalle sue gravi conseguenze naturali o dolose per il territorio; in questa prospettiva, ci attiveremo anche in Europa attraverso la nuova realtà di “Irrigants d’Europe”, alleanza fra i Paesi irrigui del Sud Europa, da noi fortemente voluta! per delineare nuove politiche comunitarie sull’acqua. Di concerto con la Struttura di Missione #italiasicura proseguiremo, infine, l’azione per garantire maggiore sicurezza idrogeologica al Paese. Grazie all’operatività dei Consorzi di bonifica- ha concluso il Presidente ANBI – un originale modello di autogoverno del territorio, studiato anche all’estero, siamo sicuri di poter continuare a rendere un servizio indispensabile al Paese.”
ABRUZZO – NUOVI VERTICI REGIONALI
L’avv. Luciana Di Pierdomenico, Commissaria Regionale al Consorzio di bonifica Centro (con sede a Chieti), è stata nominata Presidente ANBI Abruzzo; Vice sarà il dott. Franco Amicone, Commissario Regionale al Consorzio di bonifica Sud (con sede a Vasto, nel teatino).
TOSCANA – CONTRIBUTO DI BONIFICA: 47 SINDACI (TRA CUI FIRENZE) IN DIFESA DEL “MEDIO VALDARNO”
Ben 47 Sindaci del comprensorio, tra cui quelli di Firenze, Prato ed Empoli, sono scesi in campo con una “lettera aperta” in difesa della realtà consortile e del lavoro rappresentanti dal Consorzio Medio Valdarno (con sede a Firenze), al centro di strumentali polemiche dopo l’applicazione della Legge Regionale, che impone il tributo di bonifica anche ai residenti nel comune di Firenze.
“Ringrazio i firmatari della lettera, perché è un’eccezionale testimonianza del rapporto, che un Consorzio di bonifica sa costruire con il territorio, su cui opera per la salvaguardia idrogeologica, la gestione delle acque ad uso prevalentemente irriguo, la tutela dell’ambiente, la produzione di energia rinnovabile – commenta Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Pur consci di operare in una realtà disomogenea come il Paese, possiamo affermare che la stretta collaborazione fra Consorzi di bonifica ed Enti Locali è largamente diffusa lungo la Penisola, riscuotendo generale apprezzamento. Non è certo un caso che il modello di autogoverno dei Consorzi di bonifica italiani sia studiato ed imitato nel mondo!”
Ecco alcuni significativi passi della “lettera aperta”:
Gentile Direttore,
… nel dibattito, a tratti disarticolato, vengono pesantemente messi in discussione ruolo e funzioni del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno e dei consorzi toscani in generale e vengono analizzati con dovizia di particolari (ma in modo approssimativo) sia il bilancio del Consorzio che l’operatività della struttura, definita “ente inutile”. Per esempio si ingenera confusione nel lettore mescolando costi del personale con costi di gestione, facendo credere che tutto il personale partecipi alla gestione. Invece la stragrande maggioranza di esso (età media 44 anni, molti i giovani impiegati) svolge funzioni tecniche e operative che costituiscono la missione dell’ente consortile. Come si può dire che i soldi spesi per pagare ! operai, ingegneri e tecnici servono ad “autoalimentare” un ente inutile? Chi dovrebbe progettare e fare i lavori se non loro? E in cosa dovrebbe spendere soldi il Consorzio, se non per progettare e fare i lavori?
… Da molto tempo il Consorzio è un riferimento certo e sicuro per le nostre amministrazioni sia in termini di manutenzione ordinaria che di progettazione e realizzazione delle tante manutenzioni straordinarie che si rendono necessarie sui nostri fiumi e che vengono portate avanti in sinergia e con il coordinamento della Regione Toscana.
…Senza prevenzione non c’è sicurezza, dicono i giornali e i tg l’inverno quando piove. Possibile che d’estate questo non faccia notizia e che a fare notizia sia chi accumulando bollettini a caso contesta il tributo di bonifica omettendo i lavori che con questo vengono svolti?
Il tributo di bonifica, sia detto, rappresenta un tributo speso per la prevenzione, fondamentale per prevenire rischi alluvionali. Ed è bene ricordare che ad oggi è l’unica risorsa certa per la manutenzione dei corsi d’acqua, così numerosi nel nostro territorio.
…Con il nuovo assetto del Consorzio e l’estensione del tributo non si raggiunge solo una maggiore equità fra cittadini che vivono nello stesso territorio ma si aumentano gli investimenti in questo delicato settore. L’alternativa, cioè l’indebolimento o il superamento dell’ente consortile, e la drastica riduzione degli investimenti, accontenterebbe la pancia di pochi per mettere a rischio le nostre comunità. E questo per noi non è accettabile.
Firmato: Matteo Biffoni Sindaco Comune di Prato, Dario Nardella Sindaco Comune di Firenze, Brenda Barnini Sindaco Comune di Empoli ed altri 44 Sindaci
EMILIA ROMAGNA – UNA SENTENZA CHE VALORIZZA FUNZIONE E CONTRIBUTO DI BONIFICA
La Corte d’Appello di Bologna ha annullato nei giorni scorsi la sentenza del Tribunale di Piacenza datata 2014 e che aveva negato l’esistenza del beneficio di bonifica per gli immobili siti nelle diverse zone omogenee del territorio comunale; la Corte afferma, altresì, che tali beni ricevono proprio quel vantaggio diretto, legittimante la contribuzione e richiesto dall’ormai storica sentenza della Corte di Cassazione del 1996, da più parti invocata per negare la debenza del contributo di bonifica per gli immobili della città. Il contenuto inequivoco ed inequivocabile della sentenza è di immedia! ta percezione.
A tal proposito se ne riporta un breve, ma significativo, passo: “Ora, il beneficio, che giustifichi l’imposizione contributiva del Consorzio, secondo costante giurisprudenza di legittimità, deve comportare un incremento diretto e specifico, e non generico, che il fondo tragga a causa dell’opera di difesa idraulica del territorio così da acquistare di per sè maggior valore per effetto di tali opere.Nella fattispecie in esame i beni che traggano un beneficio diretto generale devono essere assoggettati a contribuzione, ricavando nello specifico, ancorché unitamente alla generalità degli altri beni immobili rientranti nelle aree esaminate, un beneficio diretto conseguente all’opera di bonifica ed agli interventi manutentivi adottati.
Quanto ai beni per i quali il Ctu ha individuato un “beneficio mediato generale”, il Collegio, conformemente all’indirizzo della Sezione, osserva che non considerare tale incremento quale beneficio diretto e specifico a vantaggio sia del singolo bene che della pluralità dei medesimi insistenti nella stessa area significherebbe non tener conto dell’effettiva operatività del sistema idrico consortile, ancorché in sinergia con il sistema fognario comunale; quest’ultimo, infatti, non avrebbe la potenzialità di convogliare le acque di scolo, sia reflue che piovane in tempi di massima precipitazione, sicché la presenza delle opere consortili, ed in particolare dell’impianto di sollevamento dell’idrovora della Finarda in caso di piena del Po, consente alla città di Piacenza e al suo territorio limitrofo di evitare le pericolose inondazioni dei tempi passati…” .
Conseguentemente la Corte di Appello di Bologna ha condannato il Comune di Piacenza a restituire al Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città) oltre centotrentaquattromila euro a titolo di contributi di bonifica (dovuti per gli anni 1997, 1998 e 1999), mentre ha escluso la contribuzione, pari a circa ventottomila euro, riferita ad alcuni immobili comunali, rispetto ai quali la Corte di Appello non ha ritenuto provata l’operatività del Consorzio nelle suddette annualità.
CALABRIA – IMPORTANTE RIUNIONE
Alla luce della sentenza della Suprema Corte di Cassazione sulla vicenda della diga di Melito e che ripropone la strategicità dell’importante infrastruttura, il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nel capoluogo regionale) ha deliberato i passi successivi sia sul versante giudiziario che con una forte azione nei confronti della Regione Calabria e del Ministero delle Infrastrutture per riaprire questo “cantiere dell’acqua” di straordinaria importanza sia per un’agricoltura di qualità che per la collettività.
L’ente consortile ha anche deliberato l’adesione al Distretto Rurale del Medio Ionio e della Valle del Crocchio, nonchè al Contratto di Fiume ambito territoriale del fiume Alessi.
TOSCANA – UN BOTTINO DI INCIVILTA’
Calcinacci, secchi di vernice, tubi e rubinetti di scarto, ma anche gomme di autotreni in quantità talmente grande da riempire interi sacchi neri della spazzatura: è il triste “bollettino” del materiale, che i migranti richiedenti asilo politico (ospiti nelle strutture di accoglienza del territorio), insieme ai volontari delle associazioni ambientaliste, hanno rivenuto alle oasi Bottaccio, Tanali e del lago della Gherardesca, le 3 perle ambientali poste al confine tra i comuni di Capannori e Bientina.
La giornata rientrava nel progetto di lavori di pubblica utilità, promosso dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, assieme ai Comuni di Capannori e Bientina, alle associazioni locali di Legambiente e WWF: periodicamente, i volontari ed i migranti investono alcune ore nella cura di questo angolo del territorio per renderlo più pulito, bello e fruibile da tutti. Sono circa 20 i migranti interessati, a titolo volontario e gratuito, provenienti dall’altra sponda del Mediterraneo (Costa d’Avorio, Gambia, Nigeria, Senegal) ed attualmente ospitati in case di accoglienza di Capannori.
Con questo progetto, l’ente consortile (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) si sta facendo carico dell’inciviltà di pochi, rendendo più sicure, anche dal punto di vista idrogeologico, le splendide aree umide del territorio, un patrimonio naturalistico di grande valore.
CAMPANIA – AL VIA, CENSIMENTO PREVENTIVO DELLE AREE DEMANIALI CEDIBILI AI FINI DI PUBBLICA UTILITÀ
Il Consorzio di bonifica Paestum avvia le prime procedure di censimento preventivo delle particelle occupate da canalette consortili di scolo dismesse, sul territorio comunale, eventualmente concedibili a terzi ai soli fini di pubblica utilità. In particolare, la ricognizione demaniale intende andare incontro alle esigenze manifestate dall’Amministrazione Comunale di Capaccio Paestum (dove ha sede l’ente consortile) al fine di migliorare la viabilità stradale in alcuni tratti, nonché per la progettazione, realizzazione di percorsi pedonali e piste ciclabili sul territorio cittadino; tali intenzioni riscontrano la condivisione da parte dell’ente consorziale pestano.
Sulla scorta delle progettualità ai fini di pubblica utilità e che saranno prospettate dal Comune, l’ente consortile individuerà anche i possibili tratti da espropriare laddove attigui o interposti ad aree demaniali, occupate da canalette dismesse.
MARCHE – WHATSAPP PER GLI UTENTI
Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) sfrutta la tecnologia per tenere sempre aggiornati sulla disponibilità del servizio irriguo, su eventuali rotture degli impianti, ma anche su turnazioni, apertura e chiusura delle condotte e così via: tutto ciò è diventato possibile grazie alla lista di whatsapp, che l’ente consortile ha attivato per tenere informati, in tempo reale, operatori e cittadini collegati alla rete di distribuzione.
Per ricevere le informazioni sarà sufficiente comunicare il proprio numero agli uffici dell’ente e confermare l’intenzione di voler essere iscritto nella lista whatsapp, mandando un messaggio al numero 334 6603642; tale numero potrà essere anche utilizzato per comunicare, all’ente consortile, problemi incontrati con il servizio irriguo ed ogni altro genere di informazione.
Per il momento il servizio è attivo solo nel comprensorio irriguo del Foglia, ma presto sarà esteso in tutto il territorio regionale.
VENETO – CONFRONTI E PROSPETTIVE
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha recentemente ospitato 2 delegazioni in visita agli interventi di riqualificazione fluviale realizzati. Una delegazione cinese di Tianjin, nell’ambito di un seminario sulle buone pratiche, ha voluto visitare l’oasi Lycaena di Salzano e le fasce tampone boscate di Marcon; nei giorni seguenti, la delegazione orientale ha espresso l’auspicio di poter continuare la collaborazione con l’ente consortile.
Successivamente è stata la volta dei tecnici del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) e di altri enti consortili emiliani, oltre che di funzionari dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po e della Regione Emilia Romagna, interessati ai lavori di riqualificazione fluviale ed alla ‘manutenzione gentile’ realizzati dall’ “Acque Risorgive” sulla rete di bonifica.
I partecipanti si sono detti molto soddisfatti di quanto visto e del confronto tecnico, che ne è seguito.
LOMBARDIA – UN’OCCASIONE PER RILANCIARE LA NAVIGAZIONE
Lo scorso fine settimana si è tenuta ad Arconate, nell’Altomilanese, l’iniziativa VivilVilloresi, giunta alla sua seconda edizione e patrocinata dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi(con sede a Milano).
Nella cornice del parco comunale, dove si è svolto l’evento e dove sono stati allestiti alcuni stand, tra cui quello dell’ente consortile, vi è stata possibilità di trascorrere una due giorni all’insegna della festa e del divertimento. L’ente consorziale collabora, ormai da diverso tempo, con Arconate a seguito della sottoscrizione di un Accordo Quadro e di successive intese operative, vertenti sia sulla gestione della pulizia dei canali che sulla valorizzazione turistico-fruitiva del Canale Villoresi.
Durante un momento istituzionale è stata sottolineata la necessità di una visione di sistema della navigazione lungo il canale principale, soffermandosi sulle connesse potenzialità di sviluppo territoriale.
GARGANO A FIRENZE
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà lunedì 24 Luglio p.v. al convegno “Siccità: prevenirla meglio che…soffrirne. Ipotesi a confronto per ottimizzare l’uso della risorsa Acqua in Toscana”, organizzato a Firenze da ANBI e Coldiretti toscane; sede del simposio sarà l’auditorium del Consiglio Regionale.