Cina: raddoppiano in un anno gli “unicorni”

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Comunemente associati ad animali mitologici, o al massimo con la Silicon Valley statunitense, gli unicorni a quanto pare pascolano e prosperano con sempre maggiore frequenza anche in Cina: a fine 2016, nel paese asiatico si contavano infatti 131 aziende private valutate oltre un miliardo di dollari nate da meno di dieci anni. Quelle che in gergo sono appunto chiamate “unicorni“, appunto, e che solo un anno prima erano quasi la metà. A rilevarlo è un report curato dal ministero della Scienza e della Tecnologia e dal Great Wall Enterprise Institute, che indica in Pechino, Shanghai, Shenzhen e Hangzhou i luoghi dove è più facile imbattersi in realtà di questo tipo, che sono comunque presenti in altre 12 città cinesi. La capitale, in particolare, ospita circa la metà degli unicorni censiti, che nel complesso presentano un valore medio stimato pari a 3,7 miliardi di dollari e operano in 18 differenti settori industriali. Il valore combinato delle sette imprese più grandi tra quelle in lista, ribattezzate “super unicorni”, è grossomodo pari a quelli delle altre 124 sommati. Per quanto riguarda la loro età, oltre un terzo delle realtà analizzate nel report risulta fondato dopo il 2014. Mentre ad accomunare ben 14 di loro sono i legami con Alibaba, la più grande compagnia di e-commerce al mondo, fondata nel 1999 da Peng Lei e Jack Ma.

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