Friuli Venezia Giulia: entro l’anno il report sul cambiamento climatico

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Lo stato delle risorse idriche regionali alla luce dei prolungati periodi di siccità, le azioni dei Consorzi irrigui nel Friuli Venezia Giulia, le misure per l’agricoltura in caso di sofferenza idrica e le prospettive per il futuro sono i temi al centro di una riunione che gli assessori all’ambiente, Sara Vito, e alle risorse agricole, Cristiano Shaurli, hanno avuto oggi con gli attori del sistema idrico regionale. All’incontro hanno preso parte, oltre ai tecnici della Regione, i consorzi di bonifica, i rappresentanti di Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti, Confagricoltura e i gestori delle risorse idroelettriche A2A ed Edison. L’analisi ha preso le mosse dal cambiamento dell’intensità, della frequenza e della distribuzione delle piogge negli ultimi anni con l’alternarsi di lunghi periodi di siccità a precipitazioni concentrate e violente. “Stiamo lavorando per avere entro l’anno un report approfondito, utile ad elaborare una strategia di adattamento al cambiamento climatico“, ha riferito Vito, mettendo in luce le analisi condotte in sinergia con l’Agenzia regionale per l’ambiente e l’Osservatorio regionale meteorologico. Nei periodi di magra spinta estiva, ad esempio, il fiume Tagliamento può raggiungere portate così basse da non riuscire a soddisfare contemporaneamente il deflusso minimo vitale, la portata di competenza estiva del consorzio e il prelievo idroelettrico a monte. “La gestione della risorsa idrica è un tema prioritario” ha proseguito Vito, con l’evidenza che “è necessario trovare un punto di equilibrio tra gli interessi in gioco, affinché ogni singolo intervento sia sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale“. “E’ evidente che il bilanciamento tra necessità primarie, come assicurare i bisogni di acqua potabile e di irrigazione delle colture, non può essere gestito sempre con misure eccezionali“, è stato il commento di Shaurli, secondo cui gli scenari futuri vanno sviluppati seguendo “i principi generali del risparmio idrico, dell’intensificazione dei monitoraggi delle risorse idriche, la regolamentazione degli usi idroelettrici allo scopo di trattenere l’acqua negli invasi montani come risorsa da rendere disponibile nel prosieguo della stagione e al perdurare delle condizioni siccitose“.

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