“Oltre il rischio incendio, che ha mandato tristemente in fumo ettari di verde soprattutto dei parchi naturali, le calamita’ naturali, anche quelle verificatesi per azione dell’uomo, e gli eventi atmosferici potenzialmente dannosi come frane, terremoto, alluvioni, trombe d’aria, grandine, hanno prodotto in Campania negli ultimi anni decine di milioni di euro di danni. E’ arrivato il momento che la Regione pianifichi la gestione di tali rischi adottando sistemi di ‘risk management’ ed ipotizzando coperture assicurative misto pubblico/privato per il pronto risarcimento dei danni subi’ti dalla comunita’ e dal tessuto economico in genere”. E’ quanto propone Antonio Coviello, professore di Marketing assicurativo nell’Universita’ Suor Orsola Benincasa di Napoli e ricercatore del Cnr.
“L’Italia ha una esposizione complessiva di circa 600 mld di euro per 350.000 rischi ed i costi derivanti dalle calamita’ naturali costituiscono in media lo 0,2% del Pil – spiega il docente – La Campania e’ tra le regioni piu’ esposte per il rischio alluvione e terremoto. Secondo i dati ufficiali del ministero dell’Ambiente, sono a ‘rischio elevato’ l’89% dei comuni umbri, l’87% di quelli lucani, l’86% in Molise, il 71% in Liguria e Val d’Aosta, il 68% in Abruzzo, il 44% in Lombardia. Oltre la meta’ degli italiani vive in aree soggette ad incendi, alluvioni, frane, smottamenti, terremoti, fenomeni vulcanici“. I danni materiali provocati in Italia solo negli utimi anni da calamita’ naturali ed eventi atmosferici, ammontano a circa 32 miliardi di euro. Nel complesso, i danni ad abitazioni sono circa il 30% del totale una media che va dal 56% in caso di eventi sismici al 6,5% per alluvioni e frane.