L’Italia brucia con le precipitazioni in calo del 53% e le temperature massime superiori di 3,2 gradi rispetto alla media di riferimento a giugno che creano un mix esplosivo per la diffusione degli incendi troppo spesso opera di piromani e azioni criminali. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr nel ricordare che la primavera era risultata la terza piu’ asciutta dal 1800 con precipitazioni in calo del 48%. Le fiamme – sottolinea la Coldiretti – hanno già distrutto migliaia di ettari di boschi e campi coltivati, ma anche provocato la morte di animali e costretto all’abbandono stalle e abitazioni, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Toscana al Lazio, dalla Campania alla Sardegna. Gli incendi – continua la Coldiretti – provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Ogni ettaro di macchia mediterranea – precisa la Coldiretti – è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse. Nelle foreste andate a fuoco – continua la Coldiretti – sono impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati. La Coldiretti ha elaborato un decalogo per combattere gli incendi. La prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio nel bosco è quella – afferma la Coldiretti – di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre – continua la Coldiretti – non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che – conclude la Coldiretti – un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.