Il Comune di Lipari a maggio ha avviato l’iter per il disciplinare che dovrebbe portare i famosi capperi alla DOP e che ha indicato la denominazione “Cappero delle Eolie”. Ma questa denominazione non trova il consenso dei tre sindaci di Salina che hanno inviato un ricorso al ministero delle Politiche agricole e all’assessorato regionale all’Agricoltura sul “cappero Dop”. I primi cittadini sostengono che “se Dop (denominazione origine protetta) deve essere, deve denominarsi cappero di Salina, esattamente come e’ conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, e non genericamente cappero delle Eolie”. “I capperi provenienti da altri Paesi – hanno puntualizzato i sindaci – non devono essere spacciati per quelli di Salina, ma denominarli ‘Capperi delle Eolie’ sarebbe un falso storico e cancellerebbe la provenienza originaria. I capperi sono un prodotto legato all’isola sin dall’800 e nel secolo scorso Salina era meta di quanti, dopo averli acquistati, li rivendevano nei loro esercizi commerciali. Le produzioni delle altre isole Eolie, sono piu’ recenti e di piccole quantita'” – concludono i sindaci.