Mare: sono più di 800 le specie aliene presenti nel Mediterraneo

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Il Mediterraneo è ormai invaso da specie aliene; pesci tossici, alghe infestanti, granchi tropicali. Su 800 specie esistenti sono ben 600 quelle presenti nel nostro mare, un numero triplicato rispetto al 1980 e le previsioni per il futuro non sono rassicuranti. Il motivo di questa crescente presenza, secondo l’Ispra (che dedica all’argomento due progetti europei, Life Asap e Mpa Adapt) è l’aumento delle temperature e della salinità del Mar Mediterraneo. Ma come arrivano gi ‘alieni’ nei nostri mari? Per mano dell’uomo, ad esempio attraverso il canale di Suez o con il trasporto navale, o viaggiando per conto loro dall’Oceano Atlantico attraverso lo Stretto di Gibilterra. A preoccupare particolarmente è la veloce espansione geografica del pesce scorpione (Pterois miles), originario del Mar Rosso e altamente invasivo, dotato di spine dorsali, anali e pelviche velenose che possono causare punture molto dolorose. Altra specie potenzialmente pericolosa è il Lagocephalus sceleratus o pesce palla maculato, di origine tropicale e altamente tossico al consumo. Altre specie ittiche invasive sono il pesce flauto (Fistularia commersoni), e il pesce coniglio (Siganus luridus) dotato di spine velenose. Oltre ai pesci, alcune alghe invasive come la Caulerpa cylindracea e la Lophocladia lallemandii possono provocare impatti severi sugli habitat naturali ricoprendo i fondali e mettendo a rischio la salute degli ecosistemi costieri. Altre, come lo ctenoforo Mnemiopsis leidyi, introdotto tramite le acque di zavorra, possono incidere gravemente sulle risorse di pesca con seri impatti per il settore. Per arginare il fenomeno, l’8 settembre entrerà in vigore la convenzione dell’Organizzazione Internazionale Marittima (Imo, un’agenzia specializzate delle Nazioni Unite) che renderà obbligatorie misure come il trattamento delle acque di zavorra.

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