Parma: bimba di 8 mesi inala peperoncino, un intervento le salva la vita

MeteoWeb

La piccola Inaaya, una bimba di appena 8 mesi della provincia di Reggio Emilia, ha inalato un pezzettino di peperoncino di 12 millimetri che ha rischiato di compromettere le sue vie respiratorie e soffocarla, tanto da portarla nella sala operatoria dell’ospedale Maggiore di Parma, dove grazie ad un delicato intervento salvavita il frammento è stato rimosso. La bimba è stata trasferita d’urgenza al ‘Maggiore’, dopo che gli esami diagnostici eseguiti nell’ospedale reggiano avevano mostrato una notevole espansione del polmone sinistro, evidente segno di gravi difficoltà respiratorie. “È il primo intervento che eseguiamo su una bimba di questa età, delicatissimo e molto complicato perché le vie aeree di un paziente di 8 mesi sono estremamente ridotte, circa 5 millimetri di calibro, e gli strumenti da usare sono quindi di piccole dimensione. La bimba è stata operata con una procedura estremamente complessa, la broncoscopia rigida, utilizzando strumenti che dovevano essere in grado sia di far ventilare la pazienta sia di permetterci di effettuare la procedura di estrazione,” ha spiega Maria Majori, pneumologo interventista dell’Uo di Pneumologia ed Endoscopia toracica dell’Aou di Parma.  L’età maggiormente a rischio per inalazione di un corpo estraneo – ricordano gli specialisti dell’Aou Parma – è fra il primo e il terzo anno di vita con un picco di incidenza nel secondo anno. L’oggetto inalato è molto spesso di natura alimentare. Alcuni cibi presentano la peculiarità che possono ulteriormente complicare la situazione. Sostanze quali arachidi, noci, semi oltre a costituire di per sé un ostacolo meccanico alla ventilazione, possono aumentare di volume a contatto con le secrezioni bronchiali, o ancora possono rilasciare sostanze irritanti sulla mucosa bronchiale con conseguente reazione che ne renderà più difficile l’estrazione. In alcuni casi il corpo estraneo provoca la morte quasi immediata del paziente per soffocamento, in altri viene espulso naturalmente con il vomito. Nella situazione più frequente, dopo iniziali sintomi di soffocamento, il paziente può presentare una remissione completa del quadro oppure segni clinici persistenti, ed è la situazione che si verifica più frequentemente nel bambino, che determineranno un accesso più tempestivo all’osservazione medica.

Condividi