Pediatria, lo studio: carenza di fibre per il 50% dei bambini italiani

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Alimenti ‘non nutrienti’, nel senso che non vengono digeriti o assorbiti, ma che hanno un ruolo fondamentale per il buon funzionamento del nostro organismo e del nostro metabolismo: sono le fibre, ancora oggi poco conosciute e spesso poco apprezzate, soprattutto dai bambini, tant’è che il 50% di età superiore a 12 mesi non ne assume abbastanza, e la situazione peggiora col passare dei mesi, interessando il 58% a 2 anni e il 67% a 3 anni. E’ quanto emerge dai risultati dello studio Nutrintake, realizzato su circa 400 bambini, coordinato dalla Clinica pediatrica dell’Ospedale Buzzi/Sacco in collaborazione con pediatri di libera scelta delle città di Milano e di Catania, con l’obiettivo di raccogliere dati relativi all’alimentazione su un campione di bambini di età compresa tra 6 e 36 mesi di vita.
“E’ una condizione diffusa e non positiva per la crescita corretta dei bambini e per la loro salute presente e futura – spiega Gianvincenzo Zuccotti, direttore della Clinica pediatrica e del Dipartimento pediatrico dell’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano – Per questo è necessario aiutare i genitori a fare attenzione sin dai primi mesi di vita, al fine di costruire una dieta equilibrata e completa per i propri figli. È fondamentale far capire le cause, le possibili conseguenze e i facili accorgimenti che si possono prendere per evitare queste carenze”.
In primis – spiegano gli esperti – la causa principale di questa carenza è una dieta non adeguata ed equilibrata, spesso non specifica rispetto alle diverse esigenze di crescita del bambino, in ogni fase della sua vita. La dieta, soprattutto nei primi anni di vita, deve prevedere un adeguato quantitativo di alimenti, fibre comprese, che supportano l’organismo in molte delle sue funzioni principali: sono delle alleate per migliorare l’assorbimento degli zuccheri e raggiungere facilmente il senso di sazietà, per prevenire o curare l’obesità, per abbattere il rischio di incidenza di carie dentali, possono prevenire e ridurre la stipsi infantile e contribuiscono alla riduzione dell’assorbimento del colesterolo.
“Non è facile orientarsi per capire la corretta quantità da assumere giornalmente – prosegue Zuccotti – ma esistono piccoli ‘trucchi’ per calcolarla e facili consigli da seguire per abituare il proprio figlio ad una dieta equilibrata e varia. L’apporto raccomandato in età evolutiva è di 8,4 g/1000 kcal (secondo i Larn 2014) e per capire a quanto corrisponda è possibile affidarsi ad una speciale formula: età + 5 per ottenere la quantità di fibra minima raccomandata ed età + 10 per ottenere la quantità massima”.
Per raggiungere il risultato ottimale – raccomandano gli esperti – è importante che i genitori tengano a mente queste semplici ‘regole’, naturalmente in accordo con il proprio pediatra: scegliere alimenti specifici ricchi di fibre non prima del 1° anno, perché prima del dodicesimo mese le fibre possono interferire con l’assorbimento di alcuni micronutrienti come il ferro; dopo l’anno, è importante impostare per il proprio bambino una dieta varia che comprenda almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura. Può essere anche utile offrire al bambino alimenti integrati con fibre: tra questi, se il latte materno non è più disponibile, si può scegliere col parere del pediatra anche una variante di latte di crescita con fibre.
Iniziare con le verdure che hanno un sapore più delicato (carote, zucchine) per poi gradualmente inserire le altre, evitando inizialmente quelle dal sapore amaro e molto intenso come verze, cavoli, cipolle. Per aumentare la biodisponibilità di ferro e calcio possono essere messi in pratica dei piccoli accorgimenti durante la preparazione degli alimenti: consumare i legumi previo ammollo in acqua di almeno una notte e lunga cottura; in questo modo si riduce anche il contenuto di fitati (sostanze associate alla fibra, presenti in cereali e legumi, e responsabili del diminuito assorbimento di alcuni nutrienti); utilizzare il succo di limone per il condimento di insalate e verdure a foglia verde, perché l’assorbimento di ferro viene aumentato dalla vitamina C e dall’acido citrico.

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