Ricerca: 628 studi pubblicati dal Bambino Gesù, cresce il “peso scientifico”

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Non solo cura, ma anche sperimentazione e ricerca. L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha registrato una crescita continua di tutti i parametri di misura dei risultati scientifici, posizionandosi ai vertici della rete di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e primo tra gli ospedali pediatrici italiani per livello di Impact Factor, che misura il ‘peso’ delle pubblicazioni scientifiche e che è più che triplicato negli ultimi 11 anni, passando dai 798 punti del 2005 ai 2.502 del 2016. L’anno passato sono state realizzate 628 pubblicazioni su riviste scientifiche (+13% rispetto all’anno precedente), 242 sono stati i progetti di ricerca attivi, 423 gli studi clinici e le sperimentazioni di nuovi farmaci e nuove terapie che hanno coinvolto oltre 5.300 pazienti. Oltre 750 il numero di medici, biologi e altre figure professionali impegnate nella ricerca scientifica. Questi i numeri della ricerca ‘targata’ Bambino Gesù, che emergono dalla Relazione sanitaria e scientifica 2016. Grazie alla piattaforme genomiche e alle competenze bioinformatiche, l’ospedale nel 2016 ha identificato 10 nuove malattie rare che erano orfane di diagnosi. Un impegno che ha permesso all’ospedale di fornire risposte diagnostiche in oltre il 40% dei malati rari o ultra-rari seguiti. “La traslazionalità di questa intensa attività di ricerca si è concretizzata nello sviluppo di nuovi protocolli di terapia, in particolare quelli in ambito genomico e terapeutico, nella certificazione dell’officina farmaceutica e con l’avvio delle attività produttive che nei prossimi mesi metteranno a disposizione dei pazienti alcune terapie innovative – aggiunge il direttore scientifico Bruno Dallapiccola – La presenza del Bambino Gesù all’interno di 15 reti negli European Reference Networks dedicati alle malattie rare pone il nostro ospedale al primo posto della pediatria europea ed esprime un lusinghiero riconoscimento internazionale, sia in ambito assistenziale che di ricerca scientifica“. Intensa, infine, anche l’attività di formazione, che ha fatto registrare oltre 300 corsi per un totale di 35.000 ore di lezione rivolte a 40.000 partecipanti.

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