Ricerca: “The Future of Science” dichiara guerra alla disinformazione scientifica

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La disinformazione scientifica va affrontata, a tutti i livelli“. C’è bisogno “del linguaggio universale della scienza” e di mantenere vivo “il confronto con politica, economia, filosofia“. Perché scienza e società sono due mondi che devono parlarsi, “la storia insegna che il confronto ha permesso di raggiungere grandi obiettivi“. E’ la missione che unisce il gotha della ricerca e dell’economia. Un’alleanza nata sotto il segno di ‘The Future of Science‘, la Conferenza mondiale ispirata dall’oncologo Umberto Veronesi e arrivata alla sua XIII edizione, la prima dopo la sua morte. Con parole diverse lo spiegano tutte le anime dell’iniziativa promossa da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Giorgio Cini e Fondazione Silvio Tronchetti Provera per il 21 e 22 settembre a Venezia, sull’Isola di San Giorgio nella sede della Fondazione Cini. Si guarda alle vite che verranno (‘The Lives to Come’ sarà il titolo di questa edizione, presentata oggi a Milano), ai temi prioritari per il futuro, ai valori sociali da difendere, all’urgenza di arginare derive. “La conoscenza – riassume Chiara Tonelli, presidente di The Future of Science e prorettore alla ricerca dell’università degli Studi di Milano – è l’unica risposta possibile per un’umanità che vuole sopravvivere“. Il solco, dice, è quello tracciato da Veronesi. E l’intenzione è di raccoglierne il testimone, “proseguire nel percorso scientifico tracciato“, “portare avanti la sua visione“, ribadiscono Giovanni Bazoli, presidente della Fondazione Cini, e Marco Tronchetti Provera, presidente della Fondazione Silvio Tronchetti Provera. Per l’oncologo, ricorda Tonelli, gli scienziati “devono uscire dai laboratori, saper maneggiare i grandi temi dei nostri tempi, occuparsi di priorità come la sostenibilità ambientale, la bioetica, la lotta a fame e guerre. Perché il linguaggio universale della scienza permette il dialogo anche dove pare impossibile. E quando Umberto, 15 anni fa, cominciò a pensare a The Future of Science aveva in mente un nuovo ruolo della scienza nella società del Terzo millennio, la necessità di rendere consapevole l’umanità dei progressi scientifici“. Parola chiave: divulgazione. “Solo una società scientificamente informata può fare le scelte giuste e non dettate da emozioni, come la paura“, evidenzia Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi e figlio dello scienziato. “Mai come oggi c’è bisogno di riportare la scienza al centro del dibattito culturale e sociale“, in un’era in cui “la Rete amplifica le informazioni“, ma favorisce anche il viaggio delle ‘fake news’. “E’ uno strumento utile – osserva Veronesi – ma può diventare pericolosissimo se esplorato in maniera inadeguata. Può portare le persone a scegliere cure non sperimentate, o a non curarsi. Penso anche a quello che sta succedendo con i vaccini. Le cronache ci parlano di bambini che muoiono per malattie che non dovrebbero più esistere“. Tutto questo “parte dalla disinformazione scientifica – continua – che va affrontata. E al di là di idee come quella di certificare i siti web” per permettere alle persone di orientarsi nella Rete e difendersi dalle ‘bufale’, “la soluzione è quella di creare una cultura scientifica partendo dal basso, andando nelle scuole, crescendo giovani scientificamente informati“. Oggi c’è “la necessità di un filtro, di una maggiore assunzione di responsabilità. Una priorità assoluta contro l’inquinamento continuo della vita sociale“, osserva Tronchetti Provera, che riflette anche sull’opportunità di “trovare una regolamentazione internazionale, con organismi autorevoli“. L’imprenditore coglie l’occasione per ricordare “il taglio umano” di Veronesi e il suo impegno in nome del rapporto fra scienza e società parlando dei progressi della tecnologia, che può produrre “meravigliosi passi avanti, o disastri senza una preparazione adeguata“, osserva. “Unire le forze verso obiettivi comuni può scontrarsi con egoismi di parte e dobbiamo impegnarci a farli cadere. E’ la visione che Veronesi ci ha lasciato“. All’eredità dell’oncologo sarà dedicata la sessione di apertura dei lavori della Conferenza, giovedì 21 settembre, nella quale sono previste lecture di Tonelli, del direttore scientifico dell’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, Giovanni Apolone, e del direttore Ricerca dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) del capoluogo lombardo, Piergiuseppe Pelicci.

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