“Puntare al turismo di qualità con la creazione di un grande Parco Nazionale. Questa è l’unica prospettiva per il territorio dei Laghi del Turano e del Salto, insieme ai monti del Reatino e del Cicolano”. La proposta è stata lanciata oggi da Stefano Spinetti, Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE, intervenuto alla giornata conclusiva della grande kermesse organizzata dalla Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia, in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio ed il patrocinio della CGIL Roma e Lazio e svoltasi con conferenze itineranti in vari borghi e luoghi quali Marcetelli, Rocca Sinibalda, Paganico Sabino e Collalto Sabino. Anche la zona di Marcetelli è stata interessata da un vasto incendio per il quale si è reso necessario l’intervento delle squadre antincendio della Riserva e dei Vigili del Fuoco. Sviluppo, paesaggi culturali e capitale umano sono stati i tre temi trattati nella tre giorni itinerante conclusasi oggi. Durante queste giornate tutti i cittadini hanno potuto partecipare a ben 5 conferenze ma anche alle visite a bellissimi borghi, castelli, musei, escursioni o addirittura ad attività sportive per tutte le età.
“Un Parco Nazionale alle porte di Roma sarebbe di grande richiamo – ha proseguito Spinetti – un’area di grandi eccellenze ad un’ora dalla Capitale, che potrebbe facilmente intercettare e attirare i flussi turistici di Roma. In questi luoghi del Turano, del Salto, grazie all’esistenza della Riserva Naturale, già molto è stato fatto e molto ancora si sta facendo. Ora c’è bisogno di una “promozione” a Parco Nazionale, con il relativo inglobamento di altri territori per poter ambire a diventare un polo turistico e imprenditoriale come il vicino Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise. Ma è anche necessario un cambio di mentalità, per capire che vivere in un’area protetta non è solo vincoli e divieti, ma anche grande opportunità di sviluppo. Altrimenti , vedo poche alternative allo spopolamento e al pendolarismo verso Roma. L’obiettivo della tre giorni era quello di valorizzare lo stretto rapporto esistente tra paesaggi, produzione tradizionale, identità culturale del territorio e del capitale umano. Solo attraverso una programmazione integrata e condivisa è possibile puntare alla sostenibilità della gestione del patrimonio culturale. Paesaggi culturali e capitale umano possono infatti costituire un volano per la crescita economica e sociale del territorio in un progetto che unisce innovazione e conservazione”.