Un team di ricercatori della University of Rochester Medical Center sta lavorando ad un dispositivo ad hoc per identificare con certezza un’infezione virale: lo strumento punta a ridurre l’uso non necessario di antibiotici e a contrastare i superbatteri. Lo studio, descritto su ‘Scientific Reports’, ha consentito di identificare 11 marker genetici nel sangue che permettono di distinguere accuratamente le infezioni virali da quelle batteriche, in quanto, si ricordi, gli antibiotici contrastano solo la seconda tipologia. “E’ estremamente difficile interpretare cosa ci sia all’origine di un’infezione del tratto respiratorio, specie in pazienti molto malati che si presentano in ospedale con febbre alta, tosse, fiato corto e altri sintomi allarmanti. Il mio obiettivo è sviluppare uno strumento che aiuti i medici ad escludere o accertare un’infezione batterica con sufficiente certezza” e trattarla o meno con gli antibiotici, spiega Ann Falsey, fra gli autori dello studio.
Il lavoro di ricerca va avanti, e il team ha brevettato il metodo diagnostico.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention i superbatteri resistenti agli antibiotici causano almeno 2 milioni di infezioni e 23 mila morti l’anno solo negli Usa.