E’ emergenza siccità a Roma, ma non solo. Dalla Lombardia alla Calabria scendendo fino alla Sicilia e passando per la Sardegna quasi tutta l’Italia è a secco. Diverse Regioni presenteranno ora richiesta formale della dichiarazione di stato di emergenza, e intanto i ministri dell’Ambiente Gian Luca Galletti e delle Politiche Agricole Maurizio Martina sono impegnati su monitoraggio e gestione delle acque. All’atteso incontro di domani a Roma dell’Osservatorio permanente sugli usi idrici dell’Appennino centrale sulla crisi nella capitale, Galletti tenterà una mediazione tra Regione e Acea-Comune di Roma per scongiurare il razionamento dell’acqua.
Dal ministero dell’Agricoltura fanno sapere che l’attivita’ quotidiana di monitoraggio e gestione delle acque punta a tutelare il piu’ possibile gli agricoltori. Nei prossimi giorni sara’ convocata una riunione tecnica con le regioni che hanno chiesto lo stato di calamita’, per fare il punto sui danni subiti e le tempistiche di intervento, e per attivare la procedura di dichiarazione della calamita’. Martina ha rilevato la necessita’ di un salto di qualita’ sul fronte delle infrastrutture irrigue in Italia, soprattutto degli invasi, e ha stanziato 700 milioni da destinare entro l’anno a opere strategiche nel settore. Il problema andra’ affrontato in modo strutturale perche’ con la siccita’ bisogna fare i conti con piu’ frequenza.
“C’e’ l’esigenza, indifferibile, di definire una Strategia Idrica Nazionale (Sin)” avverte Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia (la federazione dei gestori dell’acqua dell’energia e dell’ambiente) secondo cui bisogna “assumere un orizzonte almeno decennale, definendo un Piano di investimenti di ampio respiro e le relative priorita’, immaginando un assetto industriale che valorizzi operatori efficienti e competenti, educando cittadini e imprese a un uso responsabile dell’acqua. Colpisce l’illusione di risolvere con misure urgenti problemi di natura strutturale e che hanno radici profonde“. Per fare fronte alla siccita’ il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi chiede che “lo Stato metta un miliardo di euro all’anno per favorire gli investimenti per il rinnovo delle tubazioni idriche contro la dispersione di acqua“. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ricorda di aver “fatto un Piano nazionale per aumentare la capacita’ delle dighe e la messa in sicurezza. Il tema e’ che dobbiamo investire di piu’ in manutenzione e sicurezza dell’esistente“.